Corriere dello Sport

Ranieri: Cagliari, servirà il cuore

- Di Giuseppe Amisani

- «Dobbiamo essere delle macchine, senza sentimenti ma con l a massima concentraz­ione e grinta per fare la nostra partita. Lo avevo detto ai ragazzi, qualsiasi fosse stato il risultato della gara di andata». Claudio Ranieri ha già resettato tutto e dopo il rocamboles­co successo ottenuto contro il Parma si prepara ad una nuova battaglia.

ADRENALINA AL TOP.

L’unico rammarico è che questa volta non avrà quello che anche il suo avversario, Fabio Pecchia, martedì non ha esitato a definire come il dodicesimo uomo in campo. Quel pubblico della Unipol Domus che ha dato una spinta costante al Cagliari, prendendol­o per mano fin dal momento di maggiore difficoltà della gara per accompagna­rlo al successo. E ieri il tecnico rossoblù ha voluto giocarsi il jolly portando i suoi allo stadio e aprendo le porte della Curva Nord della Unipol Domus ai tifosi. Sono stati oltre 2.500 a far sentire tutto il loro calore a Lapadula e compagni. Applausi per tutti, con il più coccolato che inevitabil­mente è stato Luvumbo, l’eroe di martedì notte. Con la sua doppietta ha messo un primo mattoncino nella strada che porta alla finale ma ora si ricomincia tutto da capo. «Ci aspetta una nuova battaglia» ne è sicuro Ranieri. «Ma soprattutt­o dovremo evitare di commettere lo stesso errore dell’andata: andavamo a pressarli quando loro giravano la palla in velocità. E noi eravamo sempre in ritardo. Tanto che il Parma aveva sempre l’uomo libero davanti alla difesa che andava in sofferenza». Il suo Cagliari ci ha messo più del previsto a prendere le misure agli avversari ma una volta sistemate le cose, il risultato è stato sotto gli occhi di tutti.

SECONDO ROUND.

«Luvumbo osservato speciale? Diciamo che i nostri avversari dovranno stare attenti a tutto il Cagliari così come noi dovremmo stare attenti a tutto il Parma. Se vogliamo portare a casa la qualificaz­ione, dobbiamo fare una partita super». La qualità è dalla parte degli emiliani, ma i rossoblù saranno chiamati a metterci il cuore. «Sarà la nostra arma in più da utilizzare perché dobbiamo pensare di essere una parte dell’isola. Loro, l’ho detto anche ai ragazzi, hanno più tecnica di noi e allora noi dovremo correre, correre, correre». Messe da parte tutte le polemiche («ricordatev­i il nome del direttore di gara di sabato perché diventerà un internazio­nale») ora è tempo di pensare solo al campo.

NUOVO STADIO.

Intanto un nuovo passo avanti per la nuova casa del Cagliari è stato fatto ieri con la convocazio­ne per il 3 luglio della Conferenza dei servizi decisoria per l’approvazio­ne del Progetto definitivo del nuovo stadio.

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