Corriere dello Sport

Larissa: Sarà uno show

- Di Christian Marchetti

Da sinistra a destra: Joe Kovacs (183 cm x 134 kg), poi Larissa Iapichino e Malaika Mihambo; infine Zane Weir (190 cm x 112 kg). Sembra un'equazione matematica in cui i due pesisti fanno le parentesi. L'incognita, la X, è ovviamente il risultato di stasera su una pedana del salto in lungo già incandesce­nte.

Il palco di Palazzo Vecchio sembra quasi scricchiol­are al passaggio dei due ragazzoni («La famiglia di mia madre è di origini italiane e io mangio molto italiano», dice a un certo punto Kovacs), ma è messo a dura prova anche dall'entusiasmo di quella giovane ventenne fiorentina che parla un inglese pulito e fa brillare gli occhi granzurri. di. «Ci siamo allenate alla grande come impone il livello di questa gara - dice guardando negli occhi la campioness­a olimpica e mondiale Mihambo - e siamo impazienti di cominciare».

SHOW. Il "Ridolfi" è sempre il "Ridolfi". Anche la pedana è la stessa su cui Larissa ha lavorato sodo per diventare una campioness­a. Le novità saranno gli spalti al collasso. «È vero, per me sarà come saltare nel giardino di casa. Sono elettrizza­ta all'idea, così come nell'assistere ai preparativ­i. Sta per venir su uno show meraviglio­so».

L'obiettivo? «Dare il massimo. Lo stato di forma è buono, nonostante venga da un periodo di carico e ci sia ancora qualche dettaglio da ritoccare, ma sono pronta per quella che è una finale mondiale».

Lo testimonia­no il primato italiano da 6,97 nella finale degli Europei indoor conclusi con una medaglia d'argento dietro alla britannica Sawyers, anche lei a Firenze, e il personale da 6,83, con 1,8 di vento contrario, al debutto stagionale all'aperto in Grecia.

AMBIENTE.

Chiede la rivincita Malaika Mihambo, addirit

tura quarta in quella finale indoor. Al Golden Gala detiene il 7,07 di primato del meeting e dieci anni fa, a Rieti, vinse l'oro continenta­le Under 20. «Partirò dunque dai bei ricordi - spiega la 29enne tedesca - e sarò in trepidazio­ne, visto che sarà la mia prima gara all'aperto quest'anno. Sono reduce dall'influenza e spero di stare al top». E ancora: «Siamo nella miglior situazione possibile, con le migliori atlete possibili».

La "miglior situazione possibile" anche per diversi atleti az

«Dai Giochi di Tokyo, è innegabile che qualcosa sia cambiato e che l'atletica italiana sia cresciuta - dice Larissa -. Bello e stimolante è fare parte di tutto questo. Ancora meglio sapere che l'onda parta da giovani di alto livello come Simonelli o Battoclett­i».

Al contempo, Larissa Iapichino è vicina a Jacobs: «Lo capisco. Ci sono momenti in cui bisogna fermarsi. Lui è un grande campione e tale rimarrà. Deve prendersi i suoi tempi».

«Jacobs? Io lo capisco: alcune volte bisogna fermarsi»

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FIDAL/COLOMBO Larissa Iapichino, 20 anni, gareggia in casa

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