Italia, che capitombolo E oggi gli Usa di Guidetti
Contro la Polonia e senza Parrocchiale influenzata le azzurre partono bene e poi spariscono dalla gara
La rimonta contro la Thailandia nella gara d’esordio sembrava un segnale positivo, la sconfitta di ieri contro la Polonia apre diversi interrogativi sul valore della squadra con cui l’Italia si è presentata al via della Nations League 2023. Oggi alle 19 c’è un test probante contro gli Stati Uniti che sono piaciuti nella prima esibizione vincente con la Serbia targata Guidetti. Ci si aspetta adesso una reazione importante.
AMICI-NEMICI. Italia-Polonia è stata l’ennesima sfida tra gli amici-nemici Davide Mazzanti e Stefano Lavarini: insieme all’inizio carriera nello staff azzurro e ormai da qualche hanno avversari a livello internazionale. Questa volta la Polonia del piemontese ha avuto nettamente la meglio sull’Italia del tecnico marchigiano. Le azzurre hanno iniziato bene la gara, hanno vinto - convincendo - il primo parziale. Poi sono uscite dal campo o quasi.
LA FLESSIONE. Il secondo set lo hanno cominciato con il freno a mano tirato, hanno cercato vanamente di riaprirlo. Sono rimaste al palo e, quando hanno trovato la forza di reagire, erano già in svantaggio di 10 lunghezze. Nel quarto la voglia di riprendere ritmo è durata lo spazio di 10 scambi, poi di nuovo tanta Polonia e poca, pochissima Italia. E il 3-1 finale lo dimostra.
SQUADRA. La formazione azzurra ha dovuto fare a meno di Beatrice Parrocchiale rimasta in hotel per un leggero attacco influenzale. Il suo posto è stato preso da Sara Panetoni, alla prima da titolare in una manifestazione. La romagnola ha fatto vedere qualcosa di buono soprattutto in difesa (16 i suoi interventi positivi), ingiudicabile in ricezione (il fondamentale in cui le cose non hanno funzionato). In campo sin dall’inizio anche Federica Squarcini al posto di Mazzaro: penalizzata in attacco (7 i punti fatti) dalla cattiva giornata in ricezione della squadra tricolore.
Poche le cose da salvare in questa sconfitta, la solita regolarità di Sylvia Nwakalor che ha chiuso con 17 punti all’attivo e la conferma della bravura in difesa di Omoruyi, in ombra in fase offensiva. Nella Polonia la migliore è Magdi Stysiak, punto di riferimento per la regista Wenerska. Come al solito efficace a muro la vecchia conoscenza della nostra A1 Korneluk (4 vincenti nel suo bottino totale di 13 punti).
quest’ultimo al rientro dopo la brutta caduta al Giro d’Italia nella tappa di Tortona. Prima del traguardo di Genova saranno 2800 i metri di dislivello con cinque salite da superare, anche se stavolta non verrà affrontato il tradizionale Passo della Bocchetta. Questa edizione è dedicata al compianto Davide Rebellin, ucciso da un tir lo scorso novembre, ma arrivato tra i primi 20 lo scorso anno al Giro dell’Appennino all’età di 51 anni. L’ultimo italiano in grado di vincere in questa corsa è stato Mattia Cattaneo nel 2019.
Si salvano solo Nwakalor, per lei 17 punti all’attivo e Omoruyi in difesa
84° GIRO DELL’APPENNINO
(Novi Ligure-Genova 198,5 km) Partenza alle 11, arrivo tra le 15.45 e le 16.15.
Tv: differita dalle 17 su RaiSport.