GALLIANI PUÒ DIVENTARE IL GRANDE RIFORMATORE
Caro Italo, leggo ogni giornonellatuapostalamentivariperingiustiziesubite… dalla giustizia, sportiva e normale, ammesso che lo sia. Molti sono i piagnoni a piede libero ma anche quelli che hanno buonimotiviperprotestare.Èevidentechequalcosanonfunziona. È evidente che la Juve, ferme restando le sue documentate colpe, è stata al centro di un gioco di sentenze che non solo l’ha gravemente danneggiata ma ha addirittura rischiato di falsare il campionato.Alloracredocheseèvero cheilGovernohaaffrontatoilproblema di una riforma della Giustizia tocchi anche alla Federazione e alla Lega riformare un settore tanto delicato quanto incasinato.Cisonogliuominiperfarlo?C’è chi può concertare con il ministro Abodi, uomo di sport, una riforma adeguata?PermeGravinaeCasini hanno bisogno dell’aiuto di parlamentari che sostengano la pratica. Già ci sono - cito chi mi viene in mente - Barelli del nuoto, Berruto,multiespertoevalidocomunicatore e il notissimo Lotito che già si dà da fare. C’era anche Berlusconieadessosicandidaasuccedergli Adriano Galliani. In queste ore ho letto un suo profilo in internet sul quotidiano “l’Identità” a firma del giornalista Filippo Tabacchi che lo santifica. Scherzo,locondivido:“Inunmondocalcistico fatto di strategie e colpi di scena, c’è una figura che brilla per la sua straordinaria abilità di trattative e visione: Adriano Galliani, il mito da Monza, mitica anzi mitologicacravattagialla,esultanze da ultrà e furbizia brianzola. Con una carriera lunga e brillante, Gallianihasaputolasciareilsegnonel mondodelcalcioconlasuainconfondibile personalità e la sua capacità di trasformare le squadre in top team, prima col Milan del periodo d’oro con Silvio e poi con il Monza , col cuore al Brianteo e la scrivania ad Arcore”. Questo è solo l’inizio. Lo condividi?
HLettera firmata
ai detto tutto, ti sei preso lo spazio di un editoriale e ti ringrazio di avermi segnalato il quotidiano di Tommaso Cerno - l’Identità - che ho conosciuto quando dirigeva “Il Messaggero Veneto” sul quale da anni scrivo di pallone. Galliani non ha bisogno di un mio consenso, per carità. Per anni ho seguito il suo lavoro, è stato anche un valido dirigente di Lega, abbiamo qualche volta bisticciato ma per cose di pallone. Ben venga il suo arrivo in Parlamento, ben venga la politica non solo in aiuto del Coni di Malagò ma per quella riforma ormai irrinunciabile. Anche in piena estate “Post” rischia di riempirsi di dolorose note. E non se ne può più. Nella mia stralunga stagione di lavoro nel calcio non mi era capitato di accusare stanchezza per tante turbative esterne. Ho ancora voglia di giocare a pallone.
Madonna che silenzio c’è alla Roma
Carissimo Cucci, per noi tifosi giallorossi l’estate del Mou 3.0 sembra assomigliare molto alle primedue:almenostandoaigossipgiornalistici,loSpecialOnesareplica rebbeinfastiditodalmancatoriscontro a presunte “promesse” di acquisti di livello. Sarà vero? A parametri zero e prestiti più o meno onerosi, strappati nelle primefasidimercatoestivo,seguono - e quest’anno non sembra far eccezione - due mesi di voci e chiacchiere che poi non si concretizzano. A che gioco gioca la AS Roma? Il silenzio consolidato della società non aiuta. Possibile che non si possano investire 21 milioni per la clausola di un Morata, bruscolini in un mercato drogato dagli arabi? Siamo a questo punto? Supponiamo di avere una sfera di cristallo e vedere che con un Morata in più la Roma arrivi quarta e senza Morata arrivi quinta: cosa sono 21 milioni rispetto all’abisso di mancato incasso nel caso peggiore? Per migliorarsi bisogna rischiare (leggasi investire,conacumeeparsimonia, ma investire!). Comprendo che uno come Scamacca, da un punto di vista finanziario, possa apparire più appetibile alla società, ma Morata ha una carriera che parla per lui, in termini di rendimento, è la Roma farebbebeneadassicurarsiuncalciatore che potrebbe davvero portare quei 6-8 punti che lo scorso anno sono mancati per centrare il quarto posto!
Paolo Marso, libero.it