Corriere dello Sport

Walter al buio. Poi l’esonero a cena

- Fa.ma.

Al buio fino alle 20.30. Fino a cena. Quando poi, tra lo stupore generale, è comparso sul Lungomare con la sua compagna. Una novità per lui che ha sempre frequentat­o Pozzuoli; il solito posto anche sabato, dopo la partita con il Genoa, l’ultima da allenatore del Napoli in carne ossa. Di una squadra vera: quella che invece ieri ha prima allenato e poi salutato al centro sportivo di Castel Volturno, al termine di una seduta surreale nello scorrere di una giornata surreale, s’è trasformat­a in una squadra fantasma. Ora c’è, ora non c’è. Sparita in un amen, smateriali­zzata attimo dopo attimo e fino alla comunicazi­one serale di Adl, dopo la firma di Calzona e un’intera giornata di silenzio. Il segreto di Pulcinella, dicono a Napoli. E pure in Toscana.

TURBATI.

Mazzarri è parso turbato, ovviamente. Legittimam­ente frastornat­o: il rumore delle voci è un trambusto assordante che dirotta l’attenzione di tutti. Giocatori compresi: eppure mancano solo 48 ore all’andata degli ottavi di Champions con il Barça. Il penultimo allenament­o verso un’impresa sospesa tra quelle dei titani e quelle dei giganti, consideran­do lo stato delle cose, è fissato per le 14.30, quando già da tempo era chiaro a tutti l’andazzo, ma lui indossa la tuta e scende in campo. Una terra di nessuno: i giocatori si pongono le sue stesse domande e le pongono a chiunque pensino possa avere una risposta. Ma lo fanno sottovoce, perché c’è comunque un tecnico al lavoro meritevole di un rispetto e di una dignità conservati fino all’ultimo istante della seduta: Mazzarri non abbassa lo sguardo, anche se è dura parlare di tecnica e tattica a una squadra ormai sfuggita, evaporata come aria. Come un fantasma.

ORE 20.30. Dopo un’ora e un quarto con tutto lo staff schierato in campo - il prof Pondrelli,

il vice Frustalupi, il collaborat­ore tecnico Grava e il preparator­e dei portieri Rosalen Lopez - Mazzarri chiude l’allenament­o e la sua avventura. Dopo 97 giorni e un’oretta utile a raccoglier­e un po’ di cose prima di inforcare l’uscita del centro con la sua berlina nera di lusso. Calzona, nel frattempo, è già il nuovo allenatore del Napoli. La telefonata di De Laurentiis arriva alle 20.30, a cena: saluti e baci. E rimpianti: di non aver vissuto la noche con il Barça e di aver detto addio, per la seconda volta dopo 10 anni, proprio quando c’era Osimhen da scatenare contro tutti. Amici Miei atto secondo finisce così. Ma il calcio non è un film.

DeLa lo chiama alle 20.30 mentre si trova in un locale sul Lungomare

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