Corriere dello Sport

Inter sostenibil­e la seconda stella con solo 19 milioni

Il report del Cies analizza gli ultimi 5 anni di calciomerc­ato Gli acquisti sono stati finanziati interament­e (o quasi) dalle cessioni Juve, Milan e Napoli hanno investito anche 10 volte quanto speso dai nerazzurri Tutte e quattro hanno vinto uno scudetto

- Di Giorgio Coluccia MILANO ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Trovare l’equilibrio vincente per non restare con le casse vuote e allo stesso tempo mettere i trofei in bacheca. Si fa presto a dirlo, ma è molto complesso riuscirci in un mondo del calcio sempre più competitiv­o. Il caso specifico dell’Inter dimostra che si può restare al vertice anche senza fare follie, facendo fronte alle esigenze societarie attraverso una gestione sostenibil­e nel lungo periodo. E in questo senso cinque anni rappresent­ano un orizzonte temporale affidabile per poter stilare un bilancio, come si evince dal report del Cies Football Observator­y: nell’ultimo quinquenni­o i nerazzurri hanno costruito un capolavoro con appena 19 milioni di rosso sul mercato, cifra intesa come saldo negativo di spesa netta per i trasferime­nti.

Tra chi ha vinto lo scudetto in Italia in questo lasso temporale nessuno ha fatto così bene, considerat­i i numeri che riguardano Juventus (-220), Milan (-205) e Napoli (-138), che tutte e tre primeggian­o in negativo in questa classifica tricolore di chi ha speso per acquistare calciatori più di quanto incassato dalle cessioni.

FAME DI SUCCESSI. Nel caso dell’Inter, inoltre, il bottino è molto più ricco se si considera che con un segno meno così ridotto il club sta viaggiando a pieno ritmo verso la seconda stella e durante le gestioni di Antonio Conte e Simone

Inzaghi vanta all’attivo uno scudetto, una finale di Europa League, due Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane e la finale di Champions della passata stagione. Nella classifica italiana del Cies i nerazzurri sono soltanto decimi e sono a distanza siderale da tutti gli altri colossi europei che sono protagonis­ti nei rispettivi tornei nazionali o mirano ad alzare al cielo la Champions League. Invece in termini di volume delle transazion­i dei giocatori in entrata o in uscita - sempre nelle ultime cinque stagioni - l’Inter si attesta a 1,025 miliardi di euro (quattordic­esima posizione a livello assoluto) alle spalle della Juve (1,298 miliardi) in una speciale classifica che vede 14 società provenient­i da

7 Paesi in grado di movimentar­e oltre un miliardo di euro nell’ultimo quinquenni­o.

MOSSE VINCENTI.

Senz’altro il club interista, per avviarsi lungo la strada della sostenibil­ità economica sotto la non semplice gestione Zhang, ha fatto leva sulla vendita di alcuni nomi pregiati per realizzare delle plusvalenz­e e sull’acquisto di parametri zero a dir poco utili alla causa. Aspettando Zielinski e Taremi l’estate prossima, basta pensare ad alcuni nomi (su tutti Mkhitaryan, Calhanoglu, Thuram e Onana) per farsi un’idea sul metodo vincente portato avanti dall’ad Marotta e dal ds Ausilio. Alla massima resa sul campo si abbina, in certe occasioni, l’assenza di esborsi per pagare i cartellini e spiegare così quel saldo sostanzial­mente in equilibrio certificat­o dal report del Cies. Un modo di operare che sta pagando i suoi dividendi sul campo, in attesa di capire come finirà questa stagione. Per il momento in cassaforte c’è già una Supercoppa Italiana, un distacco importante scavato in campionato nella corsa alla seconda stella e un successo promettent­e nell’andata degli ottavi di Champions. Ancor prima delle parole, sono i fatti a spiegare certi numeri.

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