Corriere dello Sport

TACKLE MOTTA «ARBITRI? NOI IN CREDITO PER 10 ANNI»

Quanti intrecci per la sfida del Bologna a Bergamo Anche le proteste di Percassi Thiago: «L’Atalanta farà il suo meglio, così come chi dirige la gara Dicono di aver subìto: e allora noi?»

- di Giorgio Burreddu

No ai personalis­mi, sì al grande show. «Questa non è la sfida di Gasperini contro Thiago Motta: è la partita tra Atalanta e Bologna, una bella partita, che vogliamo giocare». Thiago Motta ci gira attorno, ma lo sa anche lui che quella di domani è la gara che vale la continuazi­one del sogno Champions. Lo style del tecnico italo-brasiliano resta pacato e senza slanci anche alla vigilia di una sfida spartiacqu­e per la stagione rossoblù (e forse addirittur­a per la storia recente del club). «Spareggio Champions? No, a Bergamo vedremo sempliceme­nte all’opera due belle squadre, che adesso sono in gran forma». Luca Percassi, in casa Atalanta, in settimana ha fatto emergere qualche malumore per alcuni errori arbitrali. Thiago Motta non pensa che questo possa avere ripercussi­oni sul match. «Le sue parole non mi preoccupan­o per niente, l’Atalanta farà del suo meglio, noi anche e la squadra arbitrale pure». E aggiunge: «Ma ho sentito parlare di credito e se si parla di credito allora il Bologna ne ha per i prossimi dieci anni, visto quel che è successo in stagione.

Ma non è il caso di lamentarsi, dobbiamo rispettare il gioco e dare il massimo in campo».

VINCERE SEMPRE. Ha ragione Thiago: per gli allenatori le gare sono tutte uguali. «Voi dovete capire: una squadra vuole vincere sempre». Però oltre la brama di successo c’è l’asticella che si alza, il livello che sale e che mette di fronte le squadre in giornate speciali. Di grande fascino è dunque questa sfida tra Atalanta e Bologna, la squadra vista per anni come modello da imitare contro quella che vuole fare il salto nel mondo dei grandi. «Io cerco solo di aiutare i miei ragazzi a stare bene, così che possano sempre dare il massimo, perché i grandi protagonis­ti del calcio sono loro», dice ancora Motta. Quella contro i bergamasch­i è una partita di valore, tra due allenatori che chiedono energia e sacrificio, l’allievo Motta contro magister Gasp. «L’Atalanta ha ormai raggiunto un livello altissimo e non si fa problemi a sfidare a San Siro una dopo l’altra due squadre costruite per vincere il campionato. Il Milan, quando spinge così, è difficile da affrontare per tutti e quindi ci sta di soffrire, così come è complicato ritrovarsi in svantaggio contro una corazzata come l’Inter. Ma attenzione, l’Atalanta è forte e sta bene».

«Le parole che ho ascoltato non mi preoccupan­o proprio per niente»

«Non è il caso di lamentarsi, bisogna rispettare il gioco e il campo»

SALTO IN AVANTI. Il momento di svoltare, di fare un salto in un calcio diverso, europeo, passa anche dalla partita di Bergamo. Battere l’Atalanta per il Bologna può significar­e tracciare la rotta verso la Champions. «Lavoriamo al massimo ogni giorno per guadagnarc­i il rispetto e l’ammirazion­e di chi ci guarda e ci affronta: dobbiamo continuare così, sia in allenament­o che in partita. Gli elogi non li controllia­mo, sono fattori esterni che non devono condiziona­re il nostro modo di vivere, prepararci e affrontare le varie situazioni». L’idea di Motta è semplice: affronta

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