Corriere dello Sport

Lazio da remake in più c’è Zaccagni

Per tentare l’impresa anche a Monaco il tecnico ripartirà dalle basi del primo match Piano pronto Sarri pensa di confermare la squadra dell’andata con il Bayern: unica variante l’Arciere in attacco

- Di Daniele Rindone

L’abisso tra Lazio e Bayern all’andata non si è visto. Erano partiti battuti, i biancocele­sti. Ripartiran­no con l’1-0 dell’Olimpico. Arrivederc­i al ritorno, fu il saluto dei 60.000, ancora oggi che meraviglia. Gloria a Sarri per quella vittoria, da incidere sul marmo. Ora è atteso da una notte che può diventare memorabile. Meglio non calcolare pronostici e algoritmi, giusto pensare solo alla partita. L’impresa del primo round aveva preso forma con una Lazio modificata in extremis. Vecino finì ko nel riscaldame­nto, toccò a Cataldi. Sarri seguì tutti i percorsi della logica: relativa calma, ordine tattico, assoluto controllo dei nervi e del campo. Fantasia, azzardo, coraggio e rischio. Davanti a Provedel piazzò Marusic e Hysaj. Terzini contro ali. Il primo su Musiala, il secondo su Sané. Romagnoli e Gila a forza di volontà su Kane, tenuto lontano dal gol con l’aiuto di Provvidenz­a Provedel. Guendouzi e Luis Alberto, più Cataldi, il cuore del centrocamp­o. Isaksen e Felipe Anderson pronti a tamponare, ad aiutare i terzini, a ripartire. Immobile lì davanti con la sua grandezza come centravant­i trascinato­re, tellurico, tempista. Sarri conta di ripartire con tutti loro, una sola può essere l’eccezione: Zaccagni per Isaksen. Eppure il danese all’andata era stato una spina nel fianco sinistro del Bayern di Tuchel. Il rigore, dopo l’azione di sfondament­o di Ciro, l’aveva preso Isaksen, colpito da Upamecano (si beccò il rosso e non ci sarà domani). Zaccagni è appena rientrato, ha giocato poco meno di 70 minuti contro il Milan. E’ l’unico dubbio che sembra scompiglia­re il piano di Mau. L’allenament­o di ieri pomeriggio avrà un seguito stamattina, poi seguirà la partenza per Monaco prevista alle 15.45 da Fiumicino. Unici non convocati Patric e Rovella. Sarri parlerà alle 18.

LA TRAMA.

All’andata la Lazio fu corta e compatta, chiuse le linee di passaggio del Bayern, unico modo per arginarlo. I teprimo deschi furono padroni del gioco, non del risultato. Sarri, la contesa del possesso palla, non l’ha voluta neppure considerar­e. Per una volta non c’è stato spazio per tutte le sue rivoluzion­i. I tedeschi pagarono leziosità, macchinosi­tà, imprecisio­ne e qualche errore sotto porta nel tempo. Nel secondo non tirarono mai. Colpì la Lazio. E nel finale rischiò di bissare con Felipe e Pedro. Ciò che doveva accadere non coincise con quello che accadde. Domani la Lazio dovrà ridare tutto e di più di se stessa. Il Bayern, per quanto perso nelle liti interne con Tuchel, giocherà in un’arena infernale e avrà un solo risultato a disposizio­ne: la vittoria con due gol di scarto per evitare rischi. Non sarà solo una partita, sarà una torchiatur­a e bisognerà resistere il più possibile. Il Bayern sbatterà contro la Lazio. Al tempo stesso ci vorrà lucidità nel lanciare i contropied­i. Si dovrà vivere al momento ogni giocata, difficile pensarla prima.

L’ATTESA.

A Monaco sbarcherà una Lazio ferita dalla partita con il Milan, dall’arbitraggi­o di Di Bello, dalle squalifich­e che scatterann­o domani e la priveranno di Sarri, Marusic, Guendouzi e Pellegrini lunedì contro l’Udinese. La vittoria di ieri del Bologna fa salire a più 11 il distacco dal quarto posto e mancano 11 partite alla fine. Più facile pensare al quinto. L’intero viaggio in Champions è legato al ritorno con il Bayern. La prossima partecipaz­ione passa dal campionato. Appuntamen­ti imperdibil­i, per non mancarli bisogna essere irresistib­ili.

Marusic e Hysaj con Romagnoli e Gila. Cataldi play Immobile davanti

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Mattia Zaccagni è rientrato dopo uno stop di 45 giorni
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