Lazio da remake in più c’è Zaccagni
Per tentare l’impresa anche a Monaco il tecnico ripartirà dalle basi del primo match Piano pronto Sarri pensa di confermare la squadra dell’andata con il Bayern: unica variante l’Arciere in attacco
L’abisso tra Lazio e Bayern all’andata non si è visto. Erano partiti battuti, i biancocelesti. Ripartiranno con l’1-0 dell’Olimpico. Arrivederci al ritorno, fu il saluto dei 60.000, ancora oggi che meraviglia. Gloria a Sarri per quella vittoria, da incidere sul marmo. Ora è atteso da una notte che può diventare memorabile. Meglio non calcolare pronostici e algoritmi, giusto pensare solo alla partita. L’impresa del primo round aveva preso forma con una Lazio modificata in extremis. Vecino finì ko nel riscaldamento, toccò a Cataldi. Sarri seguì tutti i percorsi della logica: relativa calma, ordine tattico, assoluto controllo dei nervi e del campo. Fantasia, azzardo, coraggio e rischio. Davanti a Provedel piazzò Marusic e Hysaj. Terzini contro ali. Il primo su Musiala, il secondo su Sané. Romagnoli e Gila a forza di volontà su Kane, tenuto lontano dal gol con l’aiuto di Provvidenza Provedel. Guendouzi e Luis Alberto, più Cataldi, il cuore del centrocampo. Isaksen e Felipe Anderson pronti a tamponare, ad aiutare i terzini, a ripartire. Immobile lì davanti con la sua grandezza come centravanti trascinatore, tellurico, tempista. Sarri conta di ripartire con tutti loro, una sola può essere l’eccezione: Zaccagni per Isaksen. Eppure il danese all’andata era stato una spina nel fianco sinistro del Bayern di Tuchel. Il rigore, dopo l’azione di sfondamento di Ciro, l’aveva preso Isaksen, colpito da Upamecano (si beccò il rosso e non ci sarà domani). Zaccagni è appena rientrato, ha giocato poco meno di 70 minuti contro il Milan. E’ l’unico dubbio che sembra scompigliare il piano di Mau. L’allenamento di ieri pomeriggio avrà un seguito stamattina, poi seguirà la partenza per Monaco prevista alle 15.45 da Fiumicino. Unici non convocati Patric e Rovella. Sarri parlerà alle 18.
LA TRAMA.
All’andata la Lazio fu corta e compatta, chiuse le linee di passaggio del Bayern, unico modo per arginarlo. I teprimo deschi furono padroni del gioco, non del risultato. Sarri, la contesa del possesso palla, non l’ha voluta neppure considerare. Per una volta non c’è stato spazio per tutte le sue rivoluzioni. I tedeschi pagarono leziosità, macchinosità, imprecisione e qualche errore sotto porta nel tempo. Nel secondo non tirarono mai. Colpì la Lazio. E nel finale rischiò di bissare con Felipe e Pedro. Ciò che doveva accadere non coincise con quello che accadde. Domani la Lazio dovrà ridare tutto e di più di se stessa. Il Bayern, per quanto perso nelle liti interne con Tuchel, giocherà in un’arena infernale e avrà un solo risultato a disposizione: la vittoria con due gol di scarto per evitare rischi. Non sarà solo una partita, sarà una torchiatura e bisognerà resistere il più possibile. Il Bayern sbatterà contro la Lazio. Al tempo stesso ci vorrà lucidità nel lanciare i contropiedi. Si dovrà vivere al momento ogni giocata, difficile pensarla prima.
L’ATTESA.
A Monaco sbarcherà una Lazio ferita dalla partita con il Milan, dall’arbitraggio di Di Bello, dalle squalifiche che scatteranno domani e la priveranno di Sarri, Marusic, Guendouzi e Pellegrini lunedì contro l’Udinese. La vittoria di ieri del Bologna fa salire a più 11 il distacco dal quarto posto e mancano 11 partite alla fine. Più facile pensare al quinto. L’intero viaggio in Champions è legato al ritorno con il Bayern. La prossima partecipazione passa dal campionato. Appuntamenti imperdibili, per non mancarli bisogna essere irresistibili.
Marusic e Hysaj con Romagnoli e Gila. Cataldi play Immobile davanti