Piacenza, mai così in alto Romanò in forma playoff
(25-23, 24-26, 25-17, 25-15)
GAS SALES BLUNERGY PIACENZA:
Brizard 3, Romanò 14, Caneschi 6, Simon 7, Leal 9, Lucarelli 10, Scanferla (L), Gironi 3, Andringa 3, Hoffer (L), Recine 7, Alonso 2, Ricci 1, Dias 1. All. Anastasi.
VALSA GROUP MODENA: Bruno, Sapozhkov 11, Sanguinetti 8, Stankovic 2, Davyskiba 14, Rinaldi 9, Gollini (L), Boninfante 1, Federici (L), Pinali G. 4, Pinali R., Brehme 4, Sighinolfi. All. Giuliani.
ARBITRI: Zanussi e Florian.
Durata set: 28', 37', 25', 22'. Tot. 1h 52'. Spettatori 2.800.
di Fabio Cappellini PIACENZA
Ci voleva una vittoria per ridare un po’ di serenità a Piacenza, che approfitta di una versione di Modena un po’ più soft (Giuliani fa le prove generali per il quarto di finale con Trento) per prendersi il terzo posto senza troppi patemi, rimettendo qualche buon automatismo a posto e cancellando soprattutto la delusione per l’eliminazione in Champions League. Testa solo alla corsa playoff, con Anastasi che si gode la buona verve di Yuri Romanò, che già da qualche settimana ha mandato segnali bellicosi alla
concorrenza e che dimostra di aver trovato la forma migliore proprio in vista della fase clou della stagione. La Gas Sales non aveva mai chiuso al terzo posto la regular season: ai quarti troverà Milano, che lo scorso anno ha fatto la parte della guastafeste, in quello che si preannuncia come uno dei duelli più incerti e avvincenti del lotto.
Modena ha fatto quello che doveva fare, spegnendosi progressivamente dopo aver allungato il match almeno al quarto set. Orfana di Juantorena, febbricitante, la Valsa Group ha schierato Sapozhkov opposto, ma Davyskiba è stato comunque l’uomo più cercato da Bruno (30 attacchi totali, ma appena 10 a buon fine). Per due set almeno è stata partita vera: meglio gli ospiti nel primo, che pure ha sorriso a Piacenza grazie a due muri di Simon e alle mani di Romanò, continuo ed efficace come nei giorni migliori. Nel secondo, fuga modenese e reazione piacentina vanificata dall’ingresso di Boninfante, che innesca i compagni ed è presente a muro. Per Giuliani può bastare così: rimescola le carte dando spazio ai fratelli Pinali e più avanti anche a Sighinolfi, ma anche Anastasi cambia assetto una volta incassato il terzo set che vale la certezza aritmetica del terzo posto.