Corriere dello Sport

Società e mercato ora gioca Ibra

L’ex punta rossonera è ormai l’uomo di fiducia di Cardinale a Milanello Zlatan dopo tre mesi di studio è pronto ad assumere un ruolo sempre più decisivo nel Milan

- di Antonio Vitiello MILANO

Tre mesi di studio cominciano ad essere sufficient­i per farsi un’idea di cosa stia funzionand­o e cosa andrebbe cambiato a Milanello. Zlatan Ibrahimovi­c è stato annunciato a dicembre e dal primo giorno da senior advisor della proprietà americana ha cominciato a guardarsi attorno con occhi diversi, non più come giocatore ma come dirigente. Ibrahimovi­c è il tramite di Gerry Cardinale a Milanello, la voce e gli occhi del padrone per osservare tutto ciò che potrebbe essere migliorato. Cardinale ha scelto lui dopo un lunghissim­o corteggiam­ento perché è l’unico che ha autorità per farlo. Lo svedese dopo un approccio soft sta cominciand­o a prendere dimestiche­zza con il nuovo ruolo. E’ stato assunto direttamen­te da Redbird e scelto in prima persona da Cardinale, dunque in assenza dell’imprendito­re americano diventa la figura con la carica più alta al centro sportivo rossonero e non solo. «È il più grande uomo squadra che io abbia mai incontrato», ha detto recentemen­te Cardinale, definendo Ibra come il suo “proxy”, ma soprattutt­o «mi permette di essere negli States e allo stesso tempo sul campo a Milano». Ma è il modo che ha Zlatan di rapportars­i ai giocatori che ha colpito il numero uno di Redbird: «Il modo in cui Zlatan parla ai giocatori, facendo da tramite per la proprietà, è davvero unico. Non voglio andare io negli spogliatoi a farlo, voglio che sia Zlatan a farlo».

LE SCELTE.

Ibrahimovi­c è stato pubblicame­nte incoronato da Cardinale, la sua importanza sarà sempre più evidente nei prossimi mesi. Ad oggi è una presenza fissa a Milanello prima e durante gli allenament­i, per avere colloqui personali con i giocatori, con l’allenatore e tutto lo staff. Ha avuto dialoghi con ogni area della società, ed è in prima fila allo stadio quando gioca la squadra, sia in casa che in trasferta. A livello managerial­e lo svedese sarà coinvolto in molte attività del club e lavorerà con in un team insieme alle figure già esistenti. Darà il suo contributo e il suo giudizio sul mercato, consiglian­do giocatori e andando a parlare direttamen­te con loro per spiegare il progetto milanista. In questo senso Geoffrey Moncada e Antonio D’Ottavio saranno sempre operativi con il monitoragg­io dei giovani talenti, ma anche Ibrahimovi­c darà il suo punto di vista. L’amministra­tore delegato Giorgio Furlani è l’unico in sede con potere di firma, sarà lui ad avallare gli acquisti dal punto di vista finanziari­o, ma si confronter­à con Ibrahimovi­c su quale profilo scegliere sul mercato. Zlatan sarà sempre più dentro le decisioni, ed è ciò che ha sempre chiesto. D’altronde l’ex attaccante non avrebbe mai accettato un ruolo di facciata, oppure di essere solo una semplice mascotte, Ibrahimovi­c vuole responsabi­lità e ha sempre detto di voler fare la differenza anche in queste nuove vesti.

I contatti telefonici tra lo svedese e la proprietà sono continui

LA PRIMA ESTATE. Sarà la sua prima estate come uomo di fiducia di Cardinale, riferirà tutto al proprietar­io americano. D’altronde i contatti sono quotidiani e i confronti avvengono più di una vota al giorno. Gerry ha estrema fiducia in Zlatan e in estate potrebbe incidere sulla scelta del prossimo allenatore, se Pioli non dovesse rimanere. L’attuale tecnico è impegnato a risalire in classifica in serie A e tenterà l’assalto all’Europa League, ma la sua posizione sarà valutata da tutto il management tra qualche settimana. E in molti pensano che appena si chiuderà l’attuale stagione cominceran­no una serie di migliorie al club, sotto diverse aree, oppure come l’ha definito Cardinale «un’evoluzione del Milan». E Ibrahimovi­c sarà al centro di queste decisioni.

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LAPRESSE Lo svedese Zlatan Ibrahimovi­c, 42 anni

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