Società e mercato ora gioca Ibra
L’ex punta rossonera è ormai l’uomo di fiducia di Cardinale a Milanello Zlatan dopo tre mesi di studio è pronto ad assumere un ruolo sempre più decisivo nel Milan
Tre mesi di studio cominciano ad essere sufficienti per farsi un’idea di cosa stia funzionando e cosa andrebbe cambiato a Milanello. Zlatan Ibrahimovic è stato annunciato a dicembre e dal primo giorno da senior advisor della proprietà americana ha cominciato a guardarsi attorno con occhi diversi, non più come giocatore ma come dirigente. Ibrahimovic è il tramite di Gerry Cardinale a Milanello, la voce e gli occhi del padrone per osservare tutto ciò che potrebbe essere migliorato. Cardinale ha scelto lui dopo un lunghissimo corteggiamento perché è l’unico che ha autorità per farlo. Lo svedese dopo un approccio soft sta cominciando a prendere dimestichezza con il nuovo ruolo. E’ stato assunto direttamente da Redbird e scelto in prima persona da Cardinale, dunque in assenza dell’imprenditore americano diventa la figura con la carica più alta al centro sportivo rossonero e non solo. «È il più grande uomo squadra che io abbia mai incontrato», ha detto recentemente Cardinale, definendo Ibra come il suo “proxy”, ma soprattutto «mi permette di essere negli States e allo stesso tempo sul campo a Milano». Ma è il modo che ha Zlatan di rapportarsi ai giocatori che ha colpito il numero uno di Redbird: «Il modo in cui Zlatan parla ai giocatori, facendo da tramite per la proprietà, è davvero unico. Non voglio andare io negli spogliatoi a farlo, voglio che sia Zlatan a farlo».
LE SCELTE.
Ibrahimovic è stato pubblicamente incoronato da Cardinale, la sua importanza sarà sempre più evidente nei prossimi mesi. Ad oggi è una presenza fissa a Milanello prima e durante gli allenamenti, per avere colloqui personali con i giocatori, con l’allenatore e tutto lo staff. Ha avuto dialoghi con ogni area della società, ed è in prima fila allo stadio quando gioca la squadra, sia in casa che in trasferta. A livello manageriale lo svedese sarà coinvolto in molte attività del club e lavorerà con in un team insieme alle figure già esistenti. Darà il suo contributo e il suo giudizio sul mercato, consigliando giocatori e andando a parlare direttamente con loro per spiegare il progetto milanista. In questo senso Geoffrey Moncada e Antonio D’Ottavio saranno sempre operativi con il monitoraggio dei giovani talenti, ma anche Ibrahimovic darà il suo punto di vista. L’amministratore delegato Giorgio Furlani è l’unico in sede con potere di firma, sarà lui ad avallare gli acquisti dal punto di vista finanziario, ma si confronterà con Ibrahimovic su quale profilo scegliere sul mercato. Zlatan sarà sempre più dentro le decisioni, ed è ciò che ha sempre chiesto. D’altronde l’ex attaccante non avrebbe mai accettato un ruolo di facciata, oppure di essere solo una semplice mascotte, Ibrahimovic vuole responsabilità e ha sempre detto di voler fare la differenza anche in queste nuove vesti.
I contatti telefonici tra lo svedese e la proprietà sono continui
LA PRIMA ESTATE. Sarà la sua prima estate come uomo di fiducia di Cardinale, riferirà tutto al proprietario americano. D’altronde i contatti sono quotidiani e i confronti avvengono più di una vota al giorno. Gerry ha estrema fiducia in Zlatan e in estate potrebbe incidere sulla scelta del prossimo allenatore, se Pioli non dovesse rimanere. L’attuale tecnico è impegnato a risalire in classifica in serie A e tenterà l’assalto all’Europa League, ma la sua posizione sarà valutata da tutto il management tra qualche settimana. E in molti pensano che appena si chiuderà l’attuale stagione cominceranno una serie di migliorie al club, sotto diverse aree, oppure come l’ha definito Cardinale «un’evoluzione del Milan». E Ibrahimovic sarà al centro di queste decisioni.