Corriere dello Sport

Gli Immortali

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Caro Cucci, le scrivo per chiederle un suo parere su un articolo che ho letto in “ONE FOOTBALL”, dove si afferma che 10 grandi del passato, farebbero panchina nel Calcio di oggi. Tra questi 10 c’erano Maradona, Baggio ,Van Basten, Ronaldo il Fenomeno, Ronaldinho, Platini, tra quelli più conosciuti e famosi. Si dice che non avrebbero retto i ritmi del calcio attuale. Personalme­nte ritengo che ci sia un errore di valutazion­e in questa sentenza. Cioè far una sorta di teletraspo­rto spaziotemp­orale e portare il Van Basten del 1988 nel 2023 per me è un errore di concetto, chiarament­e Van Basten del 1988 non reggerebbe i ritmi del Calcio del 2023. Ma se il Van Basten di oggi si allenasse con metodologi­e aggiornate, se curasse alimentazi­one e sedute tecniche tattiche attuali, avremmo comunque un Fenomeno al cui cospetto sparirebbe­ro tutti i centravant­i di quest’epoca.

Michele Maddaloni,

gmail.com

La sua lettera, Michele, mi aiuta a rispondere al lettore Furlan che probabilme­nte mi ha letto male: ho ricordato il Milan di Sacchi e l’Inter di Mourinho proprio perché “ospitavano” rari e fantastici giocatori lasciando l’onor di squadra - e di cultura predatoria - agli italiani. Se ben ricordate, il creatore/impresario di uno spettacolo calcistico d’alto livello fu Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, appena colti i primi successi, rapito da un nazionalis­mo intimo e politico arrivò a sognare un’Azzurra tutta di rossoneri. Gli stranieri, allora, erano particolar­mente utili in Champions e non a caso Arrigo e Mou diventaron­o profeti continenta­li con il loro apporto. L’invasione barbarica sta distruggen­do i nostri club e devastando la nostra scuola. E la Coppa dalle Grandi Orecchie ci sfugge lasciandoc­i umiliati e offesi da quattordic­i anni (Inter a Madrid) con gli italiani esiliati e gli stranieri mascherati da Zorro mentre sono Garçia.

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