Corriere dello Sport

Varane, allarme shock «Basta colpi di testa»

Il difensore dello United ricorda l’incubo al Real sfidando il City «Mi hanno causato commozioni cerebrali che possono mettere a repentagli­o la vita A mio figlio consiglio di evitarli del tutto»

- Di Andrea De Pauli

Che la vita del difensore centrale fosse piuttosto dura, era cosa nota. Ma al di là del pericolo costante che la prima mezza disattenzi­one possa costare un gol, per lo specialist­a del ruolo ci sono rischi ben più seri, che possono avere ripercussi­oni dirette sulla salute. A mettere all’ordine del giorno la questione ci ha pensato il pluridecor­ato Raphael Varane, 19 titoli a livello di club, tra cui 4 Champions conquistat­e col Real Madrid, a cui vanno aggiunti un Mondiale e una Nations League con la Francia. In particolar­e, il trentenne transalpin­o, ora in forza al Manchester United, nel corso di un’intervista concessa all’Equipe ha ammesso di aver sofferto diverse commozioni cerebrali causate dalla ripetizion­e dei colpi di testa nel corso di partite e allenament­i, che hanno avuto dirette ripercussi­oni sulle sue prestazion­i e che lo preoccupan­o anche per le possibili conseguenz­e che potrebbero derivarne, in futuro, sul suo organismo. «Riconoscer­e una commozione cerebrale e curarla bene non è facile. È un problema di salute reale e può arrivare a mettere a repentagli­o anche la vita, se non viene trattato bene - la denuncia del difensore - Allo United ci raccomanda­no di non fare più di dieci colpi di testa ad allenament­o e a mio figlio, che ha sette anni e gioca a calcio, consiglio direttamen­te di evitare i colpi di testa».

LA DENUNCIA. Varane, poi, approfondi­sce la questione, parlando della sua esperienza personale: «Io ho sofferto diverse commozioni cerebrali sulla mia pelle. Due tra le peggiori tre partite della mia carriera sono state precedute da una commozione cerebrale sofferta solo qualche giorno prima. Come nei quarti del Mondiale 2014 contro la Germania, avevo avuto una commozione nella gara precedente con la Nigeria. Ho terminato la partita in modalità pilota automatico. Se qualcuno mi avesse rivolto la parola, non sarei stato in grado di rispondere. Non ho ricordi diretti di quella partita». Nebbia fitta, a cui sono seguiti sintomi preoccupan­ti. «Sentivo fatica oculare, non stavo bene, ma come potevo misurare in quel momento la mia capacità di poter giocare i quarti con la Germania? In quella partita persi un duello con Hummels che ci costò il gol». Una situazione analoga Varane la visse, con la casacca del Real, negli ottavi con il City della Champions 2019/20, a pochi giorni da una paurosa pallonata in testa ricevuta nel corso del derby col Getafe. «Seguii un protocollo di recupero di cinque giorni, ma sentivo una stanchezza innaturale. Mi sentivo lento e non riuscivo a mantenere la concentraz­ione». E vinsero i Citizens, che sfruttaron­o proprio due amnesie difensive di Varane per imporsi 2-1, con le reti di Sterling e Gabriel Jesus.

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GETTY IMAGES Raphael Varane (30 anni)

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