La Strega vuole rovinare la festa alla Juve Stabia
Auteri deve difendere il secondo posto, l’Avellino è dietro a sole due lunghezze
BENEVENTO - Ha due obiettivi la Strega. Uno è di aspetto esclusivamente morale: evitare che lunedì la Juve Stabia festeggi la promozione nello stadio sannita. L'altro abbraccia la concretezza: bisogna mantenere a debita distanza dal secondo posto l'Avellino che farebbe carte false per soffiarlo ai cugini giallorossi. In entrambi i casi serve solo una vittoria, non sono ammessi altri risultati. Le vespe sarebbero aritmeticamente promosse anche solo con un pari al Vigorito e vedrebbero coronato un sogno che a molti in avvio di stagione era parso solo una semplice utopia.
La squadra di Auteri dopo una rincorsa a perdifiato in cui aveva addirittura fatto credere di poter contendere la B diretta agli stabiesi fino al 27 aprile, ha rallentato proprio nelle ultime due sfide: ko casalingo col Monopoli, pareggio striminzito a Teramo contro il Monterosi. Il Benevento si ritrova sul secondo gradino del podio a quattro giornate dal termine e vuole ad ogni costo conservare il vantaggio che ha sull'Avellino per blindare quella posizione che regala più di un vantaggio in prospettiva post season. Auteri ha ripreso ieri pomeriggio gli allenamenti della squadra, che contro le vespe dovrà fare a meno dello squalificato Simonetti. Assenza pesante che va a sommarsi a quella di Lanini, che continua il suo percorso di recupero dopo la distorsione alla caviglia: l'attaccante più prolifico dei giallorossi dovrebbe poter rientrare per la fase dei playoff. E' presto per parlare di decisioni in vista della sfida con la capolista, ma è scontato che Auteri dovrà fare scelte ponderate per il monday night: al posto di Simonetti potrebbe rientrare Masciangelo, ci sono invece tanti dubbi sull'attacco. Sabato scorso a Teramo le decisioni disciplinari da parte della società nei confronti di Ferrante e Bolsius, hanno dato la possibilità di scoprire il talento di Mario Perlingieri, classe 2005, cannoniere della formazione Primavera nelle cui fila ha segnato 26 gol in 22 partite. Il tecnico dovrà decidere se insistere sul “golden boy” di Torre Annunziata, o ridare fiducia all'esperienza di Ferrante e Bolsius.