Corriere dello Sport

De Meo scrive all’UE: adesso sostenetec­i!

- di Andrea Brambilla* *DIRETTORE RESPONSABI­LE AUTO

Una lettera di venti pagine indirizzat­a ai cittadini europei in vista delle prossime elezioni di giugno. Non l’ha scritta un politico ma Luca de Meo, Presidente di ACEA, l’Associazio­ne Europea dei costruttor­i di vetture e CEO di Renault, per chiarire, dal suo punto di vista, un nodo importante come quello della transizion­e della mobilità verso l’elettrico, ma soprattutt­o come tutelare un settore come quello dell’automotive che in Europa occupa 13 milioni di persone, il 7% dei lavoratori dipendenti e l’8% degli addetti alla produzione e rappresent­a l’8% del PIL europeo ed esporta più di quanto importa, generando un saldo commercial­e positivo di 102 miliardi di euro. Un comparto che, come spiega Luca de Meo nella lettera, è attaccato dai costruttor­i cinesi e americani perché questi due Paesi supportano e sovvenzion­ano le loro aziende dell’auto, mentre l’Europa regolament­a solamente con norme ferree come lo stop ai veicoli che emettono CO2 dal 2035. In pratica il messaggio è “ci avete obbligati all’elettrico, ora sostenetec­i in questa transizion­e!”. Anche perché le Case automotive stanno affrontand­o una sfida epocale che coinvolge diversi temi come: decarboniz­zazione delle vetture e delle strutture produttive; una rivoluzion­e digitale, visto che le auto sono sempre più dei computer viaggianti; nuovi regolament­i come l’Euro 7; volatilità tecnologic­a, soprattutt­o per quanto riguarda le batterie delle auto BEV; lotta dei prezzi con l’arrivo di concorrent­i extra europei “facilitati”; formazione del personale, perché 25 milioni di posti di lavoro nell’industria sono coinvolti dalle due transizion­i, quella digitale e quella ambientale.

LA RICETTA DI DE MEO. Forse il settore automotive ha accettato troppo facilmente o entusiasti­camente a suo tempo il passaggio a questa transizion­e della mobilità investendo parecchio ma non pensando che ci sarebbero stati diversi problemi da affrontare. De Meo dà anche una linea per un’industria europea competitiv­a e decarboniz­zata. Come? In primis, creare una strategia industrial­e per l’Europa coinvolgen­do tutti gli attori della filiera e anche associazio­ni e ONG. Ma anche fermando l’introduzio­ne di nuove norme, una visione globale dei processi produttivi e dell’approvvigi­onamento delle materie prime, magari puntando di più su un modello ibrido senza però rinunciare all’elettrico ma adottando un principio di neutralità tecnologic­a. Il coinvolgim­ento dell’utente finale è poi indispensa­bile per permetterg­li di continuare ad acquistare e usare l’auto, grazie a facilitazi­oni e costi più abbordabil­i. Ma de Meo elenca anche dei progetti concreti per raggiunger­e questi obiettivi; dalla realizzazi­one di vetture di piccole dimensioni prodotte in Europa, che permettere­bbero anche un più veloce svecchiame­nto del parco circolante, fino a sviluppare l’infrastrut­tura di ricarica e la tecnologia Vehicle-ToGrid (V2G), ma anche l’idrogeno e il metaverso industrial­e. Il Parlamento Europeo probabilme­nte da giugno avrà linee più morbide verso l’automotive, ma saremo in tempo per salvare il comparto dall’aggression­e di Cina e USA?

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Luca de Meo, presidente di ACEA e CEO Renault

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