Perugia e Trento ipotesi di fuga
Milano e Monza proveranno a ribaltare i pronostici
Hanno voglia di andare in fuga, Trento e Perugia. Voglia di indirizzare le serie più di quanto non abbiano già fatto in gara 1, tenendo fede al fattore campo e lasciando intendere di volersi andare a giocare il tricolore a fine mese, liquidando il tandem lombardo composto da Monza e Milano. Che pure per una notte almeno (se non ci sarà gara 4) saranno le capitali del volley nazionale. Dovranno però vincere per ribaltare l’inerzia di due serie che nel primo atto hanno sostanzialmente mantenuto fede alle attese. E per non ritrovarsi con l’acqua alla gola prima del tempo.
MONZA CONFIDA IN MAAR.
Trento con Monza ha impressionato per facilità d’esecuzione e capacità di leggere anche le fasi più delicate dell’incontro. Soli ripartirà come logica vuole dai suoi tre tenori: Rychlicki e Michieletto (17 punti a testa) più Lavia (15), gente che diventa difficile da arginare quando è in serata. «Ma contro Monza, per quanto visto in stagione, penso che le difficoltà andranno aumentando di partita in partita», spiega il coach di Trento. Dove il pensiero corre pure alla stagione che verrà, se è vero che dalla Romania è giunta la notizia (ufficializzata dalla federazione locale) dell’approdo del centrale Bele Bartha della Dinamo Bucarest in maglia gialloblù (saluterà Podrascanin, ma da Perugia è atteso Flavio).
In casa Vero Volley, Eccheli spera di recuperare Maar, la cui assenza in gara 1 s’è fatta sentire. «Dovremo cercare di fare un pochino meglio rispetto a quanto fatto domenica scorsa. L’Itas è fortissima, ma noi abbiamo le qualità per poter alzare il nostro livello».
MILANO CI CREDE. L’altra semifinale, quella che al Palalido vedrà di fronte Milano e Perugia, se possibile è ancora più incerta. Anche se la Sir ha fatto subito valere la legge del più forte. «Quella di Milano sarà una battaglia, ma ogni battaglia che si rispetti va costruita - spiega Angelo Lorenzetti - Conosciamo il livello agonistico e tecnico dei nostri avversari, dunque sarà necessario costruire un clima per giocare punto a punto e non sprecare alcuna opportunità». Quelle che Milano conta di volgere a proprio favore, come il (futuro) ex della gara Agustin Loser ha ben elencato: «Perugia è forte al servizio e a muro, noi dovremo esserlo di più. Tolto il primo set, in gara 1 abbiamo dato prova di voler dire la nostra, ma per fare meglio dovremo aggiustare le percentuali in battuta. La Sir è forte, ma non è imbattibile». Con Piano ormai abile e arruolabile (giù utilizzato al PalaBarton), Piazza sa bene che servirà la migliore versione di Milano. Quella che ha in Ishikawa e Reggers i suoi leader, anche se Perugia al solito farà leva su una panchina lunga (Solè e Leon di gara 1 lo dimostrano) che a questi livelli può fare tutta la differenza del mondo.