Sgarbi: I miei gol per l’Avellino in B
L’eroe del derby vede un destino segnato
La notte di Lorenzo: ci voleva quella splendida realizzazione per accendere una luce sul viso bambino di Sgarbi che, con la sfrontatezza dei suoi 23 anni da poco compiuti, ha festeggiato il gol della vittoria nel derby assumendo una posa statuaria, sotto la tribuna, entrando nel cuore dei tifosi dell’Avellino. Cento giorni di attesa per un gol che tardava ad arrivare dopo quello con cui Sgarbi aveva aperto la goleada (0-5) sul campo del Latina nel giorno dell’Epifania. Durante il lungo periodo di astinenza aveva comunque confezionato 8 assist (ora è a quota 14 passaggi vincenti) per i suoi compagni che andavano, intanto, a segno con una puntualità invidiabile, facendo diventare record l’attacco dell’Avellino che, con una media di 1,70 gol a partita, ne conta 61 all’attivo.
FUTURO DA NAPOLI. La più recente porta la firma di questo altoatesino con atteggiamenti e mentalità da napoletano, consapevole che c’è l’azzurro del suo futuro. «Quell’esultanza è stata dettata dall’emozione, dal sangue che mi ribolliva per il boato della nostra tifoseria», sottolinea l’attaccante che il Napoli acquistò quando era nell'Under 16 del Sudtirol per 780mila euro, con il parere positivo di Roberto Baronio.
Il responsabile delle giovanili era convinto delle potenzialità del ragazzo, inserito nelle giovanili prima di mandarlo in giro per l’Italia a fare esperienza. Con l’Avellino ne sta facendo tantissima, sia a livello caratteriale che professionale.
TALENTO VERO. Indiscutibili le qualità di questo spilungone alto 190 cm, finalista nazionale di atletica leggera prima del calcio. Giocare in un ambiente passionale lo sta aiutando a maturare. Da quando fu espulso a Giugliano 3 settimane fa, si sentiva in colpa nei confronti di compagni e tifosi. «Per avere detto qualcosa all’arbitro lasciai i compagni in 10 a fine primo tempo, in 11 avremmo vinto di sicuro», si rammarica. Il gol al Benevento è servito a cancellare ogni ombra. «Avevo rabbia dentro che l’ho trasformata in una carica enorme. Sono andato sul pallone a occhi chiusi sicuro di fare gol. Tenevo al derby, avevo saltato l’andata per la frattura alla mano, sapevo cosa rappresenta per i tifosi. Quando il mister mi ha detto di prepararmi, ero a mille».
Il gigante arrivato dal Napoli vuole tutto: «Dobbiamo concentrarci sui playoff per arrivarci bene e puntare alla promozione»
ASSIST MAN. Un quarto d’ora in campo, un paio di suoi assist sfruttati male dai compagni e quindi la decisione di fare da solo, con quel tiro dalla distanza. «Contento del gol, mi fa piacere segnare, se faccio assist e segnano altri sono contento lo stesso, conta l’Avellino», assicura Sgarbi che, dopo la sua 7ª realizzazione, con orgoglio ha mostrato quel numero 11 che conta di ottenere quando vestirà la maglia azzurra. Non si lascia distrarre da proiezioni future: «Dobbiamo guardare ai playoff, cercando di arrivarci bene per puntare alla promozione».
Il diggì dell’Avellino Giorgio Perinetti