Corriere dello Sport

Celik-Leao, sesta sfida in due anni

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MILANO - Una serata di duelli, dove è naturale pensare anche alle mosse decisive di De Rossi all'andata per ingabbiare il Milan. Oggi perlomeno Pioli spera che la musica cambi radicalmen­te, a cominciare dalla produzione di Leao. Quello che spesso e volentieri è il termometro della condizione rossonera. E avrà di nuovo davanti Celik, un avversario che conosce bene anche per un passato condiviso al Lille: si tratta della stagione in cui Leao compiva il salto di qualità, anche agli occhi dell'Europa. Abbastanza per essere acquistato dal Milan l'anno dopo. Ora il portoghese deve prendere per mano il gruppo e ieri, nella Capitale, lanciava la propria sfida dopo che all'andata contro la Roma ha deluso: «Mi piace sfidare le critiche, quelle servono per crescere. Cerco di interpreta­re la pressione positivame­nte - dice Leao - Questa è la partita più importante della stagione, siamo tranquilli, l'obiettivo è quello di vincere questa Europa League».

MENO ERRORI.

Stasera all'Olimpico, intanto, Leao affronterà Celik per la sesta volta. E' sempre successo in Italia, nell'ultimo biennio. E tolti i recenti due casi, il portoghese riusciva sempre a graffiare con gol e assist. Ai giorni nostri, è soprattutt­o la partita di andata ad aver inquinato la statistica del Leao anti-Roma. Una stonatura che oggi costringer­à il Milan a una rimonta. «Sarà un'altra partita, rispetto all'andata, dovremo fare meno errori - osserva Leao anche a proposito del duello con Celik - Non è solo un fatto individual­e, quando la squadra sta bene emergono anche le mie qualità e il mio talento. Credo di aver imparato in Italia a fare un calcio diverso, in questo cresco tutti i giorni. I dettagli sono determinan­ti. Sarà un ambiente carico e dovremo essere bravi a sbloccare subito la partita. La Roma è cambiata grazie al nuovo allenatore, sta giocando un bel calcio, va rispettata perché ha dei singoli che fanno la differenza. Però noi possiamo ribaltare tutto e ne siamo consapevol­i».

LEADERSHIP.

Quindi scalda il motore, Leao, aspettando una partita che avrebbe già voluto giocare ieri. Una mentalità alla Ibrahimovi­c, insomma. «Zlatan è sempre accanto a noi, sto ricevendo l'aiuto che serve da lui e da Pioli», ha detto ancora il portoghese. «Anche Dybala mi ha dato dei consigli. Non amo i paragoni: però lui dà gioia quando lo si vede giocare. Nel calcio moderno esistono pochi giocatori che fanno cose diverse. Io mi sento un leader, non a parole ma sul campo».

Il rossonero: «Roma forte ma noi possiamo ribaltare tutto»

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