Corriere dello Sport

Italiano suona la carica «Ci aiuterà il Franchi»

- Di Francesco Gensini

a raccolta i suoi incenzo Italiano chiaFIRENZ­Ema calciatori e il pubblico viola, sicuro e convinto di avere le risposte necessarie per questa partita. Anzi, per questa settimana che va da oggi a mercoledì: il ritorno di stasera contro il Viktoria Plzen vale le semifinali di Conference League e il ritorno tra sei giorni contro l’Atalanta la finale di Coppa Italia all’Olimpico. Per questo il tecnico viola sa dove spostare l’attenzione per garantirsi attenzione.

VLA SPINTA DEL FRANCHI. «Siamo di fronte - ha detto Italiano in conferenza stampa - a una fase cruciale del nostro triennio, in cui ci giochiamo una semifinale europea e poi l’atto conclusivo della Coppa Italia, ma a quello ovviamente ci penseremo dopo. Intanto, dobbiamo stare concentrat­i sull’obiettivo in Conference e su ciò che siamo capaci di fare in casa: al “Franchi” riusciamo ad esprimerci meglio e se sapremo ripetere le ultime prestazion­i, metteremo sicurament­e in difficoltà i nostri avversari. Mi auguro che lo stadio ci dia una grande spinta: ho visto tanti striscioni in giro per la città e una partecipaz­ione del genere mi rende felice. Spero che tutti abbiano colto il messaggio della Curva Fiesole: conosco i miei ragazzi, hanno bisogno di energia e so quanto ci tengano ad avere il sostegno del pubblico». Serve la Fiorentina sì del “Franchi”, ma quella che ha battuto la Lazio e l’Atalanta, oppure ha subìto la rimonta della Roma solo al 95’ dopo aver fallito il rigore del doppio vantaggio, non ad esempio quella vista lunedì col Genoa: Italiano lo sa benissimo e alla miglior versione della propria squadra si riferisce. Dove ognuno ha un ruolo preciso e dove ognuno contribuis­ce alla causa.

PRENDIAMOC­I LA SEMIFINALE.

«Dovremo - ha aggiunto tentare qualcosa di diverso rispetto all’andata per trovare il gol. Dobbiamo essere più veloci, dobbiamo presentarc­i meglio nella loro area avversaria e magari sfruttare le palle inattive. Se esprimiamo le nostre qualità gli possiamo creare problemi». Il resto ce lo devono mettere gli attaccanti, Belotti in primis. «Stiamo soffrendo con il numero 9 e sì che in passato mi riusciva spesso di gioire per le reti segnate dal mio centravant­i: si vede che c’è qualche macumba o qualche maledizion­e. Da Belotti ci si aspettava qualche gol in più, ma è straordina­rio per come lotta e come combatte, e non è giusto non vederlo esultare per quello che fa. Ma manca poco: Andrea lo spiraglio giusto lo indovinerà». E allora si torna al punto di partenza. «Firenze ha capito quanto sia importante che ci riservi uno slancio ulteriore e tutti insieme abbiamo la possibilit­à di fare buone cose, mettendo da parte incomprens­ioni e mugugni. Adesso conta il Plzen: cerchiamo di andare a prenderci questa semifinale».

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