Dall’Ara, svolte e interrogativi
« Siamo all’ultimo miglio, non si torna più indietro». La long way verso il restyling del Dall’Ara passa anche dalla conferenza di ieri, voluta dal Comune di Bologna. La giunta ha approvato la delibera per dare il via libera al procedimento urbanistico per l’approvazione del progetto definitivo di ristrutturazione e ammodernamento del Dall’Ara. In pratica: aumenta la volumetria, in tutto 7mila metri cubi in più. Notiziona? Non proprio. Ma dal punto di vista dell’istituzione, come ha voluto specificare il sindaco Matteo Lepore, è qualcosa di importante perché «non sono solo parole, ma fatti». Nessuna novità sull’impianto, progetto già conosciuto: copertura, capienza ridotta a 30.140 con l’eliminazione della struttura metallica by Mondiali Italia 90. E poi: adeguamenti sismici, avvicinamento delle curve, eliminazione della pista d’atletica. I costi, a oggi, sono lievitati dai 130 milioni previsti all’inizio a circa 180.
La volumetria aumenta di 7 mila metri cubi, poi le gare d’appalto Dubbi: costi (180 milioni) e tempi
CANTIERI. Certo la strada che cominciò diversi anni fa, quando venne presentato il progetto, non è ancora finita. «Dopo la delibera parte l’ultimo miglio nel quale chiuderemo sullo stadio temporaneo - ha detto il sindaco Matteo Lepore - dopo che la società avrà approvato il piano economico finanziario, faremo la gara. L’idea è un’unica gara per velocizzare tempi. Si tratta di un progetto molto rilevante per la città, sappiamo che c’è molta aspettativa da parte dei tifosi. È un caso unico in Italia: un Comune e un privato investono insieme. Il nostro obiettivo è fare partite i cantieri il prima possibile». Date, però, non ci sono ancora.
E non ci sono certezze nemmeno sui costi. La questione Europa (Champions o Europa League) non cambierà i progetti, né l’iter. Lo ha spiegato l’ad rossoblù Claudio Fenucci: «L’anno prossimo giocheremo al Dall’Ara, nel caso dovremo fare qualche lavoro di adeguamento per via dei regolamenti Uefa. Ma adesso pensiamo solo alla sfida con la Roma di lunedì».
SPONSOR. La partita stadio adesso si gioca sul piano dei costi e delle partnership economiche. Non è cambiato nulla rispetto ai costi. Anzi, quelli si alzano. La ripartizione dei costi (già nota) vedrà il Bologna impegnarsi per 70-90 milioni, 40 milioni saranno i soldi del comune. Ma, come ha spiegato Fenucci, «dobbiamo cercare anche altri investitori, che possono essere sponsor. Il panorama delle possibilità è piuttosto ampio. All’estero c’è stato il supporto di strutture pubbliche che hanno partecipato alle realizzazioni». E ancora: «Adesso dobbiamo configurare un’operazione che sia economicamente sostenibile. Continuiamo a lavorare insieme per una definizione compiuta del progetto». L’unica grande certezza è che il Dall’Ara non cambierà nome. «Ma uno sponsor potrà dare il nome a tutta l’area dedicata allo sport perché sarà un vero parco sportivo».