Corriere dello Sport

«Cagliari non c’è tempo per la paura»

Rossoblù fiduciosi dopo i risultati con Atalanta e Inter Ranieri: «Con la Juventus dovremo lottare su ogni pallone. Emozione da ex? Ho allenato in tanti club...»

- Di Giuseppe Amisani CAGLIARI

«Possono bastare 35 punti? Credo che dobbiamo superare quella soglia perché sotto si rischia. E noi ora dobbiamo spingere senza avere paura. Contro qualsiasi squadra». Il trittico terribile sta per concluders­i e Claudio Ranieri tutto avrebbe immaginato tranne che ritrovarsi con 4 punti in tasca avendone pure sfiorato altri 2 in un campo dove tutti gli altri hanno raccolto solo le briciole. Potenza di un Cagliari che non molla mai e che in questa settimana corta ha preparato con entusiasmo, ma allo stesso tempo con cautela, la sfida contro la Juventus.

TRAGUARDO IN VISTA. Aver battuto l’Atalanta e messo paura all’Inter è un biglietto di tutto rispetto in vista della sfida ai bianconeri che dovranno vedersela, oltre che con gli scatenati ragazzi rossoblù, anche contro la solita Unipol Domus al colmo della capienza. Agli isolani non resta che rimboccars­i le maniche e mettere in campo quel calcio pratico, fatto di intensità e voglia di non mollare mai. Il tutto condito da quell’equilibrio tanto caro a Ranieri. «Lo abbiamo visto a Milano: nessuno vuole stare sotto e per questo il campionato è bellissimo soprattutt­o in zona salvezza. Una situazione in cui nessun risultato è scontato: si va in campo, si lotta, se prendi gol cerchi di rimontare». Un finale avvincente così come lo stesso allenatore se lo aspettava. «Al ritorno è tutto più difficile rispetto all’andata e soprattutt­o nelle ultime 10 c’è un clima da “si salvi chi può”. Io l’ho detto anche quando le cose andavano male: se ci applichiam­o al massimo, abbiamo la rosa per far bene». Ora, dopo parecchia fatica, stanno arrivando i risultati. Merito dell’applicazio­ne del gruppo e frutto del lavoro certosino del tecnico romano. «I ragazzi sanno come la penso. C’è un’occasione per tutti a patto che mi dimostrino di poter dare il cento per cento. Sono tutti concentrat­i ma ora dobbiamo tenere alto l’equilibrio perché dall’euforia allo sconforto ci passa poco».

JUVE TEMIBILE. Si fida poco di una squadra avversaria in difficoltà. Perché Ranieri ne ha viste

troppe per prendere sottogamba un impegno che, solo tre giornate fa, sarebbe apparso quasi impossibil­e. «Affrontiam­o una squadra che sa il fatto suo, così come il tecnico. Sarà una partita molto, ma molto, difficile. Perché la Juventus sa trovare il gol e difendere come nessun’altra in Europa. Dentro la loro area è la compagine che fa toccare meno la palla agli avversari valutando i campionati europei e poi sono micidiali quando ripartono e sulle palle inattive. Dovremo fare una gran partita e lottare su ogni pallone». Quello che il Cagliari ha fatto al Meazza conquistan­do un punto preziosiss­imo nel

la corsa salvezza. E che ora dovrà ripetere domani notte senza farsi distrarre da altri pensieri. Lasciando da parte anche qualche veleno del post Inter («Magari qualche anno fa il tocco di Lapadula sarebbe stato fischiato ma poi le regole cambiano. Lui non vedeva la palla, è vero che l’ha toccata e magari se avesse segnato lui era da annullare perché ne avrebbe tratto vantaggio. La palla però è andata a Viola quindi era tutto regolare così come lo sarebbe stato, con la stessa dinamica, se avesse toccato un difensore») per puntare solo a costruire altri mattoncini verso la salvezza. «Io ex di turno? Ho allenato così tante squadre che dovrei emozionarm­i in ogni partita (ride, n.d.r.). La realtà è che è sempre bello incontrare le mie ex squadre anche se sono tante. Io, però, sono orgoglioso di essere qui a Cagliari».

«Credo si debba superare quota 35 punti, perché sotto si rischia»

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LAPRESSE I giocatori del Cagliari festeggian­o dopo un gol

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