Corriere dello Sport

Il Palermo si esalta con le big

Mignani ha un conto aperto con il Parma: reduce da 2 ko Contro tutte le prime in classifica i rosanero hanno segnato tre gol esaltando il loro gioco offensivo

- Di Paolo Vannini PALERMO

Aeccezione del recente capitombol­o interno con il Venezia, il Palermo ha spesso dato il meglio di sé proprio contro gli avversari più titolati. Al Barbera ha battuto Cremonese e Como, così come l'anno scorso aveva superato formazioni poi arrivate in A (Genoa e Cagliari) e altre pretendent­i di rango (Bari, Reggina, lo stesso Parma). E proprio con il Parma attuale nel match d'andata ha sfiorato l'impresa, costringen­do gli uomini di Pecchia ad acciuffare un 3-3 in maniera rocamboles­ca. Un modo per dire che nei big match i rosa sovente tirano fuori l'orgoglio o forse possono utilizzare meglio le loro armi migliori (vedasi il gioco d'attacco) contro rivali che per natura giocano aperti. Non sarà un caso che contro tutte le prime della classifica il Palermo ha segnato 3 gol nei 90'.

RICERCA DI EQUILIBRI.

Certo il Palermo di oggi è leggerment­e diverso perché Mignani bada più a evitare amnesie che a cercare avventure in avanti ma resta la voglia della squadra di scrollarsi di dosso il peso di una vittoria che latita da troppo tempo.

L'intenzione è quella di partire da un equilibrio più stabile per provare ad affondare i colpi; i test della settimana danno per probabile la riproposiz­ione della squadra che ha affrontato la Sampdoria, con Lucioni a governare la difesa a 3 e Di Mariano che rileverà il pur brillante Buttaro sull'out destro, sapendo però di poter contare in quel ruolo su un'alternativ­a efficace. C'è qualche ballottagg­io a metà campo, che dovrebbe riguardare il play: Stulac, fra l'altro un ex (una stagione in A con il Parma nel 2018/19), insidia il posto a Gomes, mentre Segre dovrebbe tornare fra i titolari rilevando Henderson. Confermata la formula con Di Francesco a danzare fra quinto di centrocamp­o e fantasista in appoggio alle due punte Brunori e Mancuso.

L'INCUBO DI MIGNANI. Singolare il ruolino di marcia di Mignani contro l'avversario in arrivo: nella stagione corrente, il nuovo tecnico rosa ha sfidato il Parma due volte quando era alla guida del Bari, subendo due sconfitte (0-3 in Coppa Italia e 2-1 in trasferta in campionato), peraltro le uniche del cammino di questi mesi. In compenso l'anno scorso, quando il suo Bari volava, Mignani debuttò

alla prima pareggiand­o per 2-2 per poi dominare il Parma nel ritorno con un perentorio 4-0. E oggi più che mai cerca il suo primo sorriso pieno sulla panchina del Palermo.

IL RINNOVO DI SEGRE.

Intanto il Palermo sta lavorando già per il futuro e ha praticamen­te

definito il rinnovo contrattua­le di Jacopo Segre, uno dei giocatori in scadenza giugno 2025 e per il quale dunque è opportuno muoversi in anticipo se si intende ancora puntare su di loro. Il 27enne centrocamp­ista torinese, seguito dall’agenzia MM Management, ha trovato l’accordo per un prolungame­nto biennale, manca solo la firma perché il legame con il Palermo si protragga ufficialme­nte fino al 2027. Gli altri giocatori in scadenza 2025 sono Lucioni, Di Mariano, Nedelcearu e Pigliscell­i, con il portiere che ha però un’opzione di rinnovo fino al 2026.

Di Mariano al posto di Buttaro a destra Stulac insidia una maglia a Gomes

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LAPRESSE Michele Mignani, 51 anni, ex allenatore del Bari

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