Corriere dello Sport

Equilibrio ed energie i fattori decisivi

- Di Pasquale Di Santillo

Diciamolo subito. Non è una finale come le altre. Per tanti motivi, e non solo perché l’epilogo della corsa scudetto tra Perugia e Monza è inedito. A giocarsi il tricolore, infatti, sono i due esatti opposti della Superlega. All’... angolo di destra Perugia, lo squadrone, quello cui inevitabil­mente vanno i favori del pronostico, costruito per vincere, con relativo budget piuttosto alto, oltre 7 milioni (cfr. presidente Sirci). All’altro angolo Monza, la sorpresa, la squadra operaia, messa insieme tenendo gli occhi sempre bene aperti sul rapporto tra possibilit­à di spesa (molto più bassa di quella di Perugia) in relazione alla necessità tecnica. Una delle tante espression­i del sistema Milano con quel consorzio che ha già fatto vedere tante belle cose sia con Milano donne - fuori dalle semifinali ma qualificat­a per la superfinal di Champions League - che con la stessa Milano uomini che è in lotta con Trento per andare in Champions.

Operaia, certo, ma anche tosta come poche, Monza. Capace comunque di estromette­re dalla corsa scudetto squadroni blasonati come Civitanova e la stessa Trento, cosa peraltro già riuscita in semifinale di Coppa Italia, persa proprio contro Perugia. Non un caso, perché la formazione umbra è in grado di abbinare un equilibrio complessiv­o, abbastanza simile a quello di Monza - reso paradossal­mente ancora più saldo dall’assenza forzata di Leon sostituito da Plotnytsky­i - con una potenza in attacco ben superiore a quelle delle compagini eliminate dai rivali. Ma i brianzoli, soprattutt­o contro Trento, hanno trovato, se possibile, una “quadra” ancora più equilibrat­a giocando con i tre martelli Maar, Loeppky e Takahashi - e senza l’opposto Szwarc.

La realtà è che bisognerà vedere quanta benzina fisica e mentale è rimasta nel serbatoio di Monza dopo le dieci sfide dei due turni precedenti, con la semifinale addirittur­a recuperata da 0-2. Con Perugia che invece arriva alla finale molto più riposata (ha giocato tre partite in meno). E poi c’è lui, il valore aggiunto, il tecnico di Perugia, Angelo Lorenzetti, alla nona finale scudetto con quattro squadre diverse e a caccia del quinto titolo. Al contrario del buon Massimo Eccheli, il collega di panchina alla sua prima esperienza in finale. No, non è una serie come le altre, ma promette ugualmente spettacolo.

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