Corriere dello Sport

ARNALDI il superstite gioca il jolly

Fuori Musetti e Vavassori l’Italia si aggrappa al ligure Affronta il “vecchio” Trungellit­ti che ha sorpreso il temibile Jarry «Vengo da due buone partite»

- Di Davide Palliggian­o BARCELLONA

Ci resta solo Arnaldi, al Conde di Godó. L’azzurro ieri ha riposato, s’è chiuso nella sua bolla tra allenament­i, momenti di relax con la fidanzata e il suo team. Ha visto il match che più gli interessav­a, quello tra il cileno Jarry, n.22 del mondo, e l’argentino Trungellit­i, che arrivava dalle qualificaz­ioni. Da ranking, sulla carta, l’esito sembrava scontato e invece il numero 197 Atp ha avuto la meglio nel derby sudamerica­no regalandos­i l’ottavo che giocherà questa mattina contro il sanremese. Sarà il secondo match dopo le 11 sulla “pista” numero 2 del 500 catalano e Matteo, al di là dei favori del pronostico, può vantare anche un giorno di riposo in più, ben felice di smaltire le fatiche della vittoria in rimonta sull’altro argentino Baez, sconfitto in tre set dopo avergli annullato quattro match-point.

UN PRECEDENTE. «Due buone partite per iniziare il torneo» ha scritto ieri sera sui social. Martedì sottolinea­va le «sensazioni positive», arrivate dopo Montecarlo, dove la sconfitta con l’indiano Nagal aveva lasciato tutti un po’ perplessi. Oggi l’incontro ha insidie simili: giocatore di classifica nettamente più bassa e che non ha nulla da perdere. Matteo ha incontrato solo una volta Trungellit­i, nel Challenger di Murcia dello scorso anno. Vinse in semifinale - 7-6(4) 6-4 - poi anche il torneo. Da quel momento la vita del sanremese è cambiata tanto. Risultati importanti a livello Atp, il successo in Coppa Davis con l’Italia, mentre per Trungellit­i, che ha 34 anni, quello di Barcellona è più di un exploit.

MUSETTI, CHE RABBIA.

In mattinata aveva lasciato il torneo Vavassori, ripescato come “lucky loser” e capace di vincere un set contro Bautista Agut, ex n.9 del mondo, prima della rimonta dello spagnolo. C’era la speranza, invece, di vedere Musetti fare un percorso simile a quello dell’anno scorso, quando arrivò in semifinale e perse con Tsitsipas. Il carrarino, però, ha deluso le aspettativ­e. Ha giocato bene, pur non essendo lucidissim­o, il primo set contro Carballes Baena. Ha avuto dalla sua parte anche una buona fetta di pubblico fino al tie-break, vinto dallo spagnolo, che ha giocato una grande partita. Poi, quando dal centrale sono arrivati i tifosi reduci dalla sconfitta di Nadal, che giocava quasi in contempora­nea, Carballes ha avuto il pubblico a favore, s’è rialzato alla grande da qualche passaggio a vuoto, e ha chiuso il match in due set, facendo del dritto la sua arma vincente.

Musetti, che veniva dalla neo paternità e da buoni tornei, è stato anche un pizzico sfortunato nel primo set, s’è lamentato del campo (c’era anche molto vento) e con sé stesso. Una giornata da cancellare.

NON CI SONO EROI. È finito agli ottavi anche l’ultimo ballo catalano di Nadal. Nel torneo che ha vinto 12 volte, meno solo del Roland Garros, Rafa s’è arreso all’australian­o De Minaur, quasi imbarazzat­o a fine partita per aver battuto l’idolo di casa. Ha lottato come un leone nel primo set, recuperand­o anche un break e perdendo 7-5, ma nel secondo è crollato (6-1).

Il maiorchino, che non giocava sulla terra da quasi due anni, ha messo benzina in vista di tornei più importanti, senza rischiare l’incolumità. «Non era quella contro De Minaur la partita in cui “morire” in campo ha ammesso - A Parigi, che Dio voglia, darò tutto. Lì dovrò essere competitiv­o, ma ciò che per ora mi interessa è aver avuto l’opportunit­à di dire addio al torneo di Barcellona giocando. Una settimana fa, del resto, non avrei mai pensato di essere qui. Ora spero di giocare a Madrid tra una settimana, accumulare giorni di allenament­o e partite. In futuro ci saranno altri giocatori che scriverann­o la storia di questo torneo come ho fatto io». Con un velo di tristezza, se non altro, Barcellona ha potuto dire «Adiós Rafa».

Musetti sconfitto da Carballes Baena e... dall’arrivo dei tifosi di Nadal

Rafa eliminato «Non era il giorno in cui “morire” sul campo»

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ANSA Matteo Arnaldi 23 anni n. 35 Atp

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