Ancora Mancini «È per Mattia»
Un gol pesante e una dedica: «So che lui mi ha aiutato...»
Ancora lui. Sempre lui. Gianluca Mancini l’ha fatto di nuovo, mischiando gioia e dolore per chi non c’è più. Stavolta ha segnato a porta vuota, con il piede sinistro e non di testa. Dettagli. Perché il difensore sta vivendo un momento magico, forse il più intenso da quando sta a Roma. Ha deciso il derby a modo suo, poi il primo round dei quarti di finale di Europa League a San Siro e infine si è ripetuto ieri sera all’Olimpico con un gol semplice nell’esecuzione, ma che riavvolgendo il nastro dell’azione ha creato quasi dal nulla con quello stop al limite dell’area di tacco che ha mandato in tilt Pulisic e permesso a Pellegrini di calciare in porta. Un aprile stratosferico.
LA DEDICA. Mancini ha fatto come al solito l’inchino verso la Sud. E si è commosso, prendendosi l’abbraccio sincero dei compagni. Non era una partita come un’altra per lui. Aveva la morte nel cuore per la scomparsa di Mattia Giani, il calciatore del Castelfiorentino United deceduto a 26 anni per un arresto cardiaco durante la sfida contro il Lanciotto Campi valida per il campionato di Eccellenza in Toscana. La tragedia si è consumata in campo nello stesso giorno di Udinese-Roma, quando N’Dicka è finito in ospedale per un malore: il giorno dopo il dramma si è consumato. Mattia era il fratello del fidanzato della sorella di Gianluca. Un parente, un amico e un collega. Mancini aveva iniziato il riscaldamento di Roma-Milan indossando una maglia diversa rispetto ai compagni. Era completamente nera e sopra c’era scritto: «Ciao Mattia, per sempre con noi». Quella t-shit ricca di significati l’ha mostrata alle telecamere dopo il gol. Al di là della marcatura, Mancini ha giocato una partita al limite della perfezione nella retroguardia a tre, lì sul centro sinistra, così come nella linea a cinque, disegnata poi da De Rossi per arginare il Milan in superiorità numerica. «La dedica è per Mattia, per la sua famiglia, stanno soffrendo tantissimo. So che un aiuto me l’ha dato Mattia, con quel gesto volevo trasmettere alla sua famiglia un po’ di forza. A livello sportivo non posso chiedere di meglio, ma non per i miei gol: contano solo i risultati della Roma».
SECONDO ALL TIME. Il numero 23 ha ritoccato i suoi numeri stagionali (7 gol) e complessivi (15). La metà, quindi, sono recenti. Segna come un centrocampista, quasi da attaccante. Adesso Mancini è il secondo difensore centrale più prolifico della storia della Roma. Ha agganciato Mexes a quota 15 dopo aver raggiunto Fazio la scorsa settimana. Davanti ha solamente Aldair, l’unico che ha toccato i 20 gol in giallorosso. Superare il brasiliano sembra solo questione di tempo. In questa speciale classifica non figurano i nomi di terzini come Panucci (31), Kolarov e Nella (19) e Candela (16). Mancini è anche un amuleto. Infatti, se finisce nel tabellino dei marcatori la Roma non perde (quasi) mai. Quella contro il Milan è la 13ª vittoria griffata da un gol del toscano.