Corriere dello Sport

Punto fermo nella Serie A degli indecisi

Pochi i tecnici sicuri di restare Roma e Lazio (con Tudor) a posto, Inzaghi non si tocca. Tutti gli altri sono appesi a umori e risultati

- di Roberto Maida ROMA

ARoma hanno preparato il futuro, l’Inter lo ha difeso con la forza di uno scudetto stravinto, Cagliari e Lecce si stanno avvinghian­do al principio della continuità. Il resto della Serie A è un’incognita per gli allenatori, a prescinder­e dalla posizione di classifica. Sembra il Lago dei Cigni, il valzer di Tchaikovsk­y, con i club in fila a sospirare per il lieto fine nell’apoteosi celeste.

AVANTI COSÌ. De Rossi ha rinnovato ieri, Tudor è stato ingaggiato quasi l’altro ieri: Roma e Lazio sono a posto. Lo stesso l’Inter, sollevata dall’ascesa sulla ventesima stella: Simone Inzaghi non si tocca. Fin qui parliamo di territorio d’alta classifica, di stipendi milionari, di ambizioni internazio­nali. Ma anche chi lotta per la salvezza e si sta avvicinand­o al traguardo, vedi Claudio Ranieri e Luca Gotti, possono guardare avanti: se restano in Serie A, come la classifica attuale di Cagliari (31 punti) e Lecce (32) lascia immaginare, nessuno toglierà loro il posto.

PRECARIETÀ. Poi è tutto un gioco di incastri. E di umori. Del Milan e di Pioli, dopo la sfida dell’Olimpico che per lui era molto importante, parliamo a parte. La Juventus sembra orientata a cambiare, tra spifferi contrastan­ti e correnti interne, e potrebbe assumere Thiago Motta che a quel punto lascerebbe il Bologna. Ciao Allegri, grazie per averci riportato in Champions; ciao Bologna, grazie per avermi lanciato. Due cambi in uno, con ricadute naturali sulle altre. Vale anche per il Napo- li, che ringrazier­à Francesco Calzona e vuole mettersi alle spalle per sempre una stagione da tre (tecnici): dovesse De Laurentiis scegliere Gasperini, l’Atalanta si ritrovereb­be senza il suo Ferguson. L’idea Pioli è legata alle decisioni del Milan. Se invece il Napoli puntasse su Italiano, che già ha detto di voler provare emozioni diverse, a Firenze entre- rebbero in corsa Palladino (favorito), Gilardino e non solo. Beh, i due sono oggi seduti e saldi a Monza e Genoa, che a quel punto dovrebbero cercare malvolenti­eri un sostituto.

IN CORSA. Da altre parti conta molto il piazzament­o finale. Juric vacilla al Torino, per

scarsa convinzion­e reciproca. Ma se la squadra riuscisse a centrare la qualificaz­ione a una coppa europea, idea ancora realizzabi­le per chi è nono in classifica, il divorzio non sarebbe sconta- to. Più in giù, spesso dipende davvero dalla dicotomia tra sopravvive­nza e caduta. Questione di uno o due punti, magari. A Frosinone per esempio andrebbero avanti a vita con Eusebio Di France- sco, che può conquistar­e la prima storica sal- vezza in Serie A, ma in caso di retrocessi­one cosa accadrebbe? Idem per Baroni a Verona: ha lavorato benissimo nonostante i problemi amministra­tivi della società che hanno provocato una rivoluzion­e tecnica a gennaio. Ma l’inferno sportivo dista appena un punto. Nicola stesso rimane se salva l’Empoli. Il Cioffi bis a Udine, ingaggio emergenzia­le, può invece esaurirsi anche davanti al brindisi per la conservazi­one della specie. Appare sicuro infine il nuovo corso al Sassuolo, dove il medico Ballardini non ha trovato la cura adatta, e alla Salernitan­a, dove Colantuono è arrivato come insegnante di sostegno temporaneo.

 ?? L. CANU ?? Da sinistra Simone Inzaghi, 48 anni, e Claudio Ranieri, 72
L. CANU Da sinistra Simone Inzaghi, 48 anni, e Claudio Ranieri, 72

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy