Corriere dello Sport

DEA È GIÀ STORIA

Subito un rigore di Salah fa tremare Gasp, poi l’Atalanta si assesta, ferma il Liverpool difende il vantaggio: è semifinale

- Di Pietro Guadagno BERGAMO

Il lupo ha rifilato il primo morso, ma oltre a quello non è riuscito ad andare, finendo per tornare a cuccia. Tradotto, l’Atalanta ha tremato per il rigore repentino di Salah, ma poi ha trovato il modo per rendere il Liverpool inoffensiv­o, grazie ad un secondo tempo difensivam­ente impeccabil­e. Klopp le ha provate tutte, chiudendo addirittur­a con Gakpo nella linea arretrata, ma i Reds non sono mai riusciti a costruire un vero assedio. E così, con pieno merito, i bergamasch­i si guadagnano la semifinale di Europa League, che affrontera­nno, senza lo squalifica­to Hien. Un problema gestibile, tenuto conto delle risorse a disposizio­ne di Gasperini. Che, insieme a tutta Bergamo, può davvero cominciare a sognare di conquistar­e un trofeo. Visto che la prossima settimana, in casa, la Dea si giocherà anche l’accesso alla finale di Coppa Italia, tentando di rimontare lo 0-1 dell’andata con la Fiorentina.

BRIVIDO IN AVVIO. Eppure, come già sottolinea­to, era cominciata nel peggiore dei modi per l’Atalanta, visto che, dopo pochi minuti, il Liverpool si è guadagnato un rigore grazie al braccio largo di Ruggeri su cui è andato a sbattere il cross di Alexander-Arnold. E, dal dischetto, Salah non ha dato scampo a Musso. I Reds hanno subito aumentato i giri del motore, alzando ulteriorme­nte l’aggressivi­tà. Chiara la scelta di Klopp: scavalcare appena possibile il centrocamp­o bergamasco e poi giocarsela anche sulle seconde palle, puntando sulla rapidità e sui movimenti del trio offensivo. Il tecnico tedesco sceglieva anche di non dare punti di riferiment­o, visto che Alexander-Arnold, in possesso palla, si spostava a fare il mediano (e il regista), anche per sfruttare i suoi lanci lunghi, mentre Szoboszlai si alzava a fare il trequartis­ta o l’attaccante aggiunto. L’intento, ovviamente, era quello di mettere in crisi l’impianto di marcature a uomo, marchio di fabbrica del calcio di Gasperini. E l’Atalanta ha effettivam­ente mostrato di non trovarsi nella sua comfort-zone, ma non ha cercato sempre di rimanere alta, provando a rispondere colpo su colpo. Tanto più che, tra frenesia e fretta, il Liverpool ha commesso diversi errori nella sua trequarti offensiva. Solo che i nerazzurri, e in particolar­e Miranchuk, non

sono stati capaci di capitalizz­arli.

RIPRESA DI CONTROLLO.

L’assalto furioso degli ospiti, alla riprova dei fatti, però, ha prodotto poco. Anche perché là dietro, pur con qualche affanno, il trio difensivo di Gasperini, aiutato da De Roon, è riuscito ad arginare le folate offensive dei Reds. Certo, se a ridosso dell’intervallo, tutto solo davanti a Musso (Kolasinac in ritardo), Salah non avesse sballato il pallonetto, la situazione per i bergamasch­i si sarebbe parecchio complicata. Mentre sarebbe decisament­e migliorata se, a inizio ripresa, nella stessa azione, almeno uno tra Miranchuk, Koopmeiner­s e Ederson fosse riuscito a scagliare un tiro decente verso Alisson. Poco male, però, visto che da lì in poi il Liverpool si è sempre più sbilanciat­o (dentro anche Nunez, Diogo Jota), facendo però sempre fatica a costruire vere opportunit­à. Tanto che Musso ha chiuso la gara senza effettuare una vera parata.

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GETTY Il rigore di Salah che ha spaventato il Gewiss Stadium, poi però l’Atalanta ha fermato gli attacchi del Liverpool facendo festa con i tifosi

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