Corriere dello Sport

E Bergamo piange di gioia

- Di Patrick Iannarelli

Lacrime e commozione, sciarpate prima della fine. L’Atalanta ha fatto ancora una volta la storia: la qualificaz­ione alle semifinali va nella bacheca dei ricordi. E l’urlo di gioia finale è qualcosa di indescrivi­bile, roba da cinema, come l’ennesimo capolavoro del Gasp. E la partita più importante della storia del club non ha deluso le aspettativ­e nemmeno in tribuna. L’attesa lunga una settimana è stata scaricata già dal calcio d’inizio, quando la coreografi­a della curva Nord ha colorato di nerazzurro tutto il Gewiss Stadium: l’euforia s’è percepita sin dai primi istanti, dopo il rigore di Salah tutto il pubblico nerazzurro ha alza

to notevolmen­te il volume per spaventare un Liverpool parecchio in palla rispetto alla gara di Anfield. E a strozzare lagioia sono stati una trentina di centimetri, praticamen­te lo spazio che ha colto in fuorigioco Koopmeiner­s a pochi minuti dal 45’.

CAPOLAVORO. A sorridere, con qualche lacrima per la commozione, è stato anche Gian Piero Gasperini, osannato da tutto il pubblico. Quel “salta con la curva” finale è il canto di un popolo unito sotto il nome di un allenatore che da quando è arrivato a Bergamo ha scritto continuame­nte pagine di storia: stavolta alla terza occasione è riuscito a strappare la semifinale europea, un risultato da annali per una società che una quindicina d’anni fa lottava per non retroceder­e. Oggi tutto è differente, ha il sapore del calcio romantico. La Dea del Gasp sogna ad occhi aperti con una città dietro che respira calcio. Nessuno dice niente, ma il traguardo ora è lì, a portata di mano.

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ANSA La festa del popolo della Dea al Gewiss Stadium

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