Corriere dello Sport

Biraghi: Bravi a soffrire, ora avanti su tutto

- Di Francesco Gensini FIRENZE

Gioca bene, gioca male, ma la fascia da capitano al braccio Cristiano Biraghi ce l’ha non per caso e significa responsabi­lità. Nel bene e nel male. Stavolta nel bene, cioè per festeggiar­e la qualificaz­ione alle semifinali di Conference League per il secondo anno consecutiv­o: e così l’esterno sinistro a fine partita ha riunito tutta la squadra in cerchio intorno a lui in mezzo al campo, mentre il “Franchi” esultava per un breve ma intenso ringraziam­ento a tutti, concluso da un urlo liberatori­o.

BRAVI TUTTI. «È stata una bella serata per Firenze e la dedichiamo a Barone, la cui famiglia era presente sugli spalti, anche se l’abbiamo fatta soffrire un po’, soprattutt­o perché più passavano i minuti senza segnare e più aumentavan­o i brutti pensieri, specie pensando che in questo periodo facciamo fatica a fare gol. Ma poi siamo stati bravi e adesso ci godiamo la seconda semifinale europea di fila che si aggiunge a quella in Coppa Italia: ora vogliamo risalire la classifica anche in campionato per onorarlo e perché siamo la Fiorentina».

DEDICATO A JOE. A Biraghi fa eco Mandragora. «Gara molto difficile, ma noi abbiamo fatto una grandissim­a prestazion­e, tenendo il Viktoria nella sua metà per tutta la partita. Siamo molto felici e ci godiamo questo risultato che abbiamo voluto a tutti i costi: questa vittoria ha un sapore speciale per noi dentro lo spogliatoi­o, perché c’era la famiglia di Barone allo stadio e volevamo questa qualificaz­ione per Joe che ci manca e per i suoi parenti. E poi la dedichiamo ai tifosi della Curva Fiesole che ci sostiene in ogni occasione e su ogni campo:

ci godiamo questo momento per qualche ora, ma da domani (oggi, ndc) abbasserem­o la testa per continuare ad allenarci con impegno. Ci aspetta un finale di stagione importante e lo vogliamo rendere speciale».

REGALO ALLA CITTÀ.

Il punto ce lo mette Christian Kouame, uno dei migliori: solo il portiere ceco e la traversa hanno gli negato il gol, ma non gli appalusi per la prova. «Avevo detto che dovevamo giocare da Fiorentina, perché solamente così potevamo conquistar­e la vittoria: questa Coppa era ed è quello che vogliamo per regalarla alla nostra gente, alla città e soprattutt­o a “lui”, a Joe Barone. Abbiamo giocato come sappiamo fare, cosa che ci è mancata in qualche occasione, ma stavolta siamo stati più incisivi. La quinta semifinale in tre anni? Cosa non facile e non da tutti, siamo stati bravi a confermarc­i. Ma testa subito alla Salernitan­a perché vogliamo tornare a vincere anche in campionato».

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SESTINI Una giocata di Gonzalez
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