Corriere dello Sport

Bastoni, Barella, Lautaro: l’asse

- di Giorgio Coluccia MILANO gio.col.

Bastoni, Barella e Lautaro. È quel che rimane oggi nella cerchia dei titolari dell’Inter che nella stagione 2020/2021 si laureò campione d’Italia sotto la guida di Antonio Conte. Il difensore, il centrocamp­ista e l’attaccante disputaron­o rispettiva­mente 41, 46 e 48 partite stagionali componendo l’effettiva spina dorsale di una squadra che proprio con quel successo cominciava il suo ciclo vincente. Lo scudetto venne conquistat­o a distanza di 11 anni dall’ultima volta mentre, quest’anno, manca all’appello soltanto l’ultimo passo per la seconda stella. La triplice firma di Bastoni, Barella e Lautaro sarà ancora una volta ben impressa sul trionfo tricolore, con l’attaccante argentino a fare ovviamente da aprifila alla luce del suo ruolo da capitano e del titolo di capocannon­iere (per la prima volta in carriera) che impreziosi­rà ulteriorme­nte una stagione già di per sé vincente.

PILASTRO TRIPLO. Se i principi di gioco sono completame­nte diversi rispetto all’era Conte, sono stati mantenuti intatti sia il modulo sia la titolarità di queste tre pedine fondamenta­li, che da lungo tempo ormai rappresent­ano in tutti i reparti i punti di riferiment­o nella gestione tecnica di Simone Inzaghi. Come spiegato nell’articolo a parte, ben diverso il discorso per tutti gli altri giocatori presenti tre stagioni fa, perché magari erano stati impiegati maggiormen­te (come De Vrij) o non rientravan­o nel giro dei titolariss­imi (come Sanchez, Darmian e Sensi). Il terzetto composto, invece, da Bastoni, Barella e Lautaro è rimasto ben saldo sugli scudi anche a distanza di tempo, facendo registrare una crescita esponenzia­le sul piano personale che di conseguenz­a ha fatto lievitare anche i prezzi dei cartellini e attirato l’attenzione a livello internazio­nale. Ovviamente il club interista li ha blindati o è pronto a farlo, come dimostra il contratto del difensore sottoscrit­to fino al 2028 e i rinnovi in arrivo per l’attaccante e il centrocamp­ista.

Inzaghi e prima che la squadra si fermi in ritiro in vista dell’attesissim­o match di lunedì sera. Altrettant­o particolar­e è stata la giornata di ieri vissuta ad Appiano, dove al Suning Training Centre si è presentato il regista Gabriele Salvatores, da sempre grande tifoso dell'Inter. Il vincitore del premio Oscar nel 1992 è stato accolto da Simone Inzaghi per poi visitare tutti gli spazi del centro sportivo. E a proposito di Oscar, agli “Autogol” Hakan Calhanoglu ha consegnato idealmente il proprio riconoscim­ento: «Il miglior attore protagonis­ta è la squadra. Personalme­nte ho dichiarato di sentirmi in passato il miglior regista, ma so che ci sono altri giocatori forti».

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GETTY IMAGES Nicolò Barella

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