Il Catania è un tormentone social
CATANIA - Chi parla di sabotaggio, chi di grave tradimento, chi ancora di un mastodontico episodio di ingenuità. Alla fine propenderemmo per un mix delle tre cose, in porzioni più o meno uguali, per un “preparato” di cui la gente di Catania avrebbe fatto sicuramente a meno. Da mercoledì sera in città è diventato virale un audio di 6 minuti e 52 secondi, inoltrato via social, in cui il tecnico Michele Zeoli rivela a un suo interlocutore - tale “Nando” - del litigio avuto con Chiricò in occasione della partita persa dai rossazzurri in casa della Turris, tre settimane fa, con tanto di sostituzione del fantasista nell’intervallo e lite fra i due. Una lite che non si ricompone nei giorni
a seguire nonostante Zeoli - che contro la Turris contestava ai suoi di aver incassato 2 gol da fallo laterale provate in allenamento affermi di avere cercato di coinvolgere Ciccio Lodi, in qualche modo il vicepresidente Grella e in cui il tecnico si sarebbe atteso l’intervento di capitan Rapisarda. Nulla. Men che meno le scuse che il tecnico avrebbe voluto dopo la riferita insubordinazione. La questione va avanti fin quando le parti non si ritrovano nella riunione in cui il caso viene più o meno chiarito. Con scuse reciproche, forse di facciata, e le rassicurazioni di Rapisarda al tecnico. Di sicuro c’è che Zeoli. che per non entrare in urto con la società decide di non mettere fuori rosa Chiricò, fa riferimento a un’imminente gara a porte chiuse che potrebbe essere quella col Giugliano (persa in casa) o di Coppa Italia col Padova (vinta dopo una gara super). Chiricò non sarà mai titolare. Ieri, in vista della sfida al Sorrento, forse l’epilogo con le scuse pubbliche di Zeoli per i contenuti dell’audio diffuso a tradimento.