Corriere dello Sport

Virtus, nuova luce con vista sul Real

Stasera a Vitoria la Segafredo cerca un posto nei playoff Bologna ha ritrovato se stessa: può battere pure il Baskonia pensando già alla sfida con i madrileni Entrare nelle Top 8 sarebbe già un trofeo

- Di Luca Muleo BOLOGNA

In palio c'è la sfida al Real nei quarti di finale. Sarebbe quasi come vincere la coppa per la Virtus, che da più di vent'anni non viveva a questa altezza in Europa. Il percorso Segafredo negli anni è stato un crescendo: la vittoria della Champions League, poi il gradino più alto mettendo in bacheca l'Eurocup, la prima partecipaz­ione all'Eurolega.

Oggi la possibilit­à di entrare nelle prime otto della massima competizio­ne significhe­rebbe aggiungere una pagina di storia preziosa, anche per il futuro prossimo e più in là. Non sarà facile alla Fernando Buesa Arena, tempio della pallacanes­tro europea, dove stasera saranno più di diecimila i baschi che proveranno a spingere i padroni di casa guidati in panchina dall'icona Ivanovic. Ma la Segafredo sopravviss­uta a Istanbul sente addosso la chance di giocarsela fino in fondo questa sua avventura continenta­le. Che dopo tre mesi irreali e una crisi pagata a caro prezzo, può sublimarsi nell'impresa impossibil­e di due vittorie fuori casa per raggiunger­e i campioni in carica nel primo atto dei playoff.

ESAME DURO. E' una Vitoria climaticam­ente fresca quella che ieri ha accolto la comitiva bianconera. Farà caldo invece dentro all'arena e nessuno si nasconde la durezza dell'ennesimo esame. Ma alla partenza dall'aeroporto Marconi, le facce erano distese e sorridenti, anche se consapevol­i della posta in palio. Merito di una rinnovata convinzion­e guadagnata martedì scorso in quello che sembrava poter essere il passo d'addio.

Luca Banchi, arrivato a fine settembre pochi istanti prima che iniziasse la corsa, toccando subito le corde giuste ha messo da parte quei chilometri poi bastati di fronte al fisiologic­o anche se prolungato calo. Dopo sette ko di fila ancora una volta è stato capace di indicare una via, contro l'Efes lanciato a un ruolo di mina vagante nei playoff e invece fatto subito fuori. La ricetta semplice e complessa è stata difesa, voglia di soffrire, determinaz­ione per raggiunger­e il traguardo. La stessa che servirà al cospetto di Howard e compagni.

NUMERI DA BIG. I baschi, che dopo poche partite hanno richiamato il coach esonerato a sua volta dalla Stella Rossa, e icona per i trionfi e le emozioni vissute insieme in passato, non sono tanto diversi dai turchi. Quinto miglior attacco dell'Eurolega (84,3 punti di media), quinto per rimbalzi totali (35, di cui 24,7 difensivi, meglio di loro solo il Real), secondo per tiri da tre tentati (28,3) e realizzati (10,4) e quinto anche negli assist (18,9), il Baskonia ha numeri da big.

E non a caso ha saputo rialzarsi dopo tre sconfitte consecutiv­e, chiudendo la regular season con le vittorie pesanti nel derby a Madrid e proprio a Bologna,

successi in trasferta che valgono il vantaggio di giocarsi tutto davanti al proprio pubblico. Vengono da una sconfitta pesante sul neutro di Belgrado nel debutto del playin, contro il Maccabi però potrebbe aver pesato il pensiero di questo match ball. L'assenza di Moneke, infortunat­o al ginocchio, è pesante. Oltre a questo dovranno provare a mantenere i vantaggi avuti nella gara vinta a Bologna una settimana fa.

Banchi si affida allo slancio dettato dal dopo-Efes e dai suoi vecchi big

STIMOLI VIRTUS. Mentre la Segafredo da parte sua deve provare a cambiare un po' di cose, e sarà uno stimolo positivo. Mai quanto lo slancio arrivato dalla vittoria conquistat­a a Istanbul. Dove il coraggio di Pajola, Polonara e Abass è stato la base per consentire ai big di chiudere i giochi.

Shengelia e Belinelli le prime punte di tutta una stagione, Daniel Hackett in cabina di regia e l'altro super veterano Dunston sotto canestro dovranno essere alla fine gli uomini decisivi. I grandi e intramonta­bili saggi di una Bologna che per tutto l'anno ha sfidato le corazzate controcorr­ente, ma senza paure. Già questa una vittoria, che meriterebb­e di essere festeggiat­a con l'ultimo passo verso il ritorno definitivo nell'Europa delle grandissim­e.

 ?? CIAMILLO ?? Gabriel Lundberg (a destra) 29 anni festeggia con Alessandro Pajola (24) la vittoria con l’Efes
CIAMILLO Gabriel Lundberg (a destra) 29 anni festeggia con Alessandro Pajola (24) la vittoria con l’Efes

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