Fortunato-Trapletti oro che non t’aspetti
Il debutto della staffetta olimpica ai Mondiali a squadre Piede su una bottiglietta e Stano s’infortuna. La seconda coppia stupisce: ora chi andrà ai Giochi?
Se la maratona è un film e la marcia un romanzo, quando la marcia si disputa sulla distanza della maratona, come nella nuova staffetta mista da 42,195 km, a quanto pare c’è da tenersi forte. Confermano Francesco Fortunato da Andria e Valentina Trapletti da Milano, trionfatori ai Mondiali a squadre di marcia ad Antalya, in Turchia.
SORPRESA. Aspettavano tutti “PalmiStano”, i campioni olimpici Antonella Palmisano e Massimo Stano ma, grazie soprattutto a uno straordinario ultimo chilometro con sorpasso di Trapletti sulla giapponese Okada, è esplosa la seconda squadra azzurra. Il tutto in piena bagarre, soprattutto per lo “stopand-go” inflitto dai giudici alla brasiliana Lyra all’inizio dell’ultimo giro. «Siamo venuti qui per qualificarci ai Giochi come secondo team italiano e abbiamo vinto. Non so come, ma è successo», la sintesi di un incredulo Fortunato.
Lui 29 anni, lei 38; con il successo in Turchia ecco anche uno dei 22 lasciapassare olimpici. Ciò mentre gli altri azzurri erano costretti al ritiro per la distorsione alla caviglia sinistra di Massimo Stano. Galeotta una bottiglietta letteralmente tra i piedi al quarto chilometro. Il ritiro dell’eroe di Sapporo e Eugene è arrivato a fine frazione. All’ “altra” Italia, invece, il successo in 2h56’45”, davanti a Giappone (2h57’04”) e Spagna (2h57’47”).
«A volte i sogni diventano realtà e ora è toccato a noi - le parole di Trapletti - Tra una frazione e l’altra ho cercato di riposarmi e di muovermi. Non c’è stato nemmeno tempo per pensare».
SOLTANTO UNA. La brutta notizia è che l’Italia avrà una sola coppia a Parigi. Non necessariamente Fortunato-Trapletti, tra l’altro. Di doppi pass per nazione ne erano consentiti cinque e sono andati a Spagna, Cina, Colombia, Australia e Giappone. La “Road to Paris” della federazione internazionale prevedeva complessivamente 22 promozioni da Antalya, diventate 23 con il Portogallo, che in Turchia ha stabilito il terzo tempo (3h08’44”) tra le tre ripescabili. Palmisano e Stano sono dunque fuori malgrado il 2h59’30” stabilito a gennaio a Modugno. «Il neo grosso in una giornata altrimenti bella - la definizione è del dt Antonio La Torre - è l’infortunio occorso a Massimo, che sarà valutato al rientro a Roma tramite risonanza».
La bella notizia è che per l’Italia ci sono anche il bronzo a squadre per gli uomini della 20 km (Riccardo Orsoni, Gianluca Picchiottino, Michele Antonelli, Andrea Agrusti ed Emiliano Brigante dietro a Spagna e Giappone) e per le ragazze della 10 km U.20 (Giulia Gabriele, Serena Di Fabio e Michelle Cantò dietro a Spagna e Cina). Con un oro e due bronzi, Italia è quarta nel medagliere dopo Cina (3-3-1),
Spagna (2-2-4) e Perù (1-1-0).
TORTU. Nella notte, a Clermont (Florida, Usa), doppio 100 per Filippo Tortu: 10”11 ventoso (+2,7) in batteria, 10”20 (+1,6, dopo il 10”15 della settimana precedente) e sesto posto nella finale vinta dal 17enne fenomeno statunitense Christian Miller in 9”93.
JPCHIRCHIR MONDIALE. Alla maratona di Londra, vittorie keniane con Alexander Mutiso (2h04’01”) e Peres Jepchirchir in 2h16’16”, nuovo record mondiale in una gara solo al femminile (senza “lepri” maschili). Il precedente era della connazionale Mary Keitany: 2h17’01”, nel 2017.
Nella specialità avremo un solo pass: rischiano gli olimpionici