Taty, la doppietta strozzata in gola
Castellanos grande con le big: con il Real firmò un poker L’attaccante argentino ha sfruttato le invenzioni di Luis Alberto, ma - uscito lui - si è spenta la Lazio
Poteva essere una delle doppiette più dolci della carriera di Castellanos, si è trasformata nella più amara. Ha abbandonato il campo con una standing ovation all'81', con la Lazio avanti 2-0 grazie a lui. Ed è come se la sua uscita dal campo abbia interrotto il sogno. Di più, non poteva davvero fare. Si era regalato una potenziale notte da favola, da trascinatore assoluto dei biancocelesti verso la finale di Coppa Italia. Poi, però, è arrivato Milik a rovinare i piani, a rendere inutili i suoi due gol.
DOPPIETTA. Il primo aveva caricato la Lazio, sé stesso e l'intero Olimpico. Sul calcio d'angolo di Luis Alberto è saltato più in alto di tutti e di Alex Sandro in particolare, che si è lasciato sovrastare dall'argentino. Niente da fare per Perin, così il Taty ha iniziato la sua corsa rabbiosa per esultare e godersi il momento. Un sigillo arrivato al 12', con tutto il tempo quindi per proseguire il tentativo di rimonta sui bianconeri. Al 44', poi, ecco la grande occasione per riportare in parità il risultato complessivo: a metterlo in moto ancora il Mago, questa volta con un filtrante che, dopo essere stato sporcato da Danilo in scivolata, si è trasformato in un passaggio perfetto. L'attaccante ha avuto il tempo di fermarsi, di controllare il pallone e posizionarselo sul destro. La sua conclusione, però, ha trovato la risposta di Perin, che con il piede sinistro ha respinto il tiro, strozzando sul nascere il potenziale secondo boato dell'Olimpico biancoceleste. Un appuntamento che è stato solo rimandato, perché 3 minuti dopo l'inizio del secondo tempo (mentre Immobile si alzava dalla panchina per iniziare il riscaldamento), sempre su suggerimento di Luis Alberto il Taty ha preso posizione su Bremer scattando sul filo del fuorigioco e ha colpito di nuovo, con un diagonale potente e preciso che in questa circostanza non ha lasciato scampo al portiere bianconero.
CARICA.
Due gol da sogno per lui, che a livello individuale hanno reso praticamente perfetta una prestazione fatta di corsa, carattere e sacrificio. Un qualcosa di simile a quanto gli era già accaduto la scorsa stagione in Spagna, quando da bomber del "piccolo" Girona era riuscito a siglare un poker ai giganti del Real Madrid. Due serate con alcune analogie, ma di sicuro dall'epilogo diverso. Una doccia gelata quella di ieri, cui ha dovuto assistere dalla panchina, dopo aver dato tutto quello che poteva. Era partito subito forte, quanto fosse carico per questo appuntamento si era visto già prima del fischio d'inizio: neanche il tempo di lasciare ai fotografi gli ultimi scatti per la classica foto di gruppo pre-partita, che lui si è staccato dagli altri per delle accelerazioni sul terreno di gioco, come se avesse fretta di iniziare. Già nella semifinale d'andata, quando era subentrato nella ripresa, Tudor lo aveva cominciato a motivare, stuzzicandolo sull'opportunità di confrontarsi con un difensore forte come Bremer e sulla possibilità di sfruttare occasioni come queste per mettersi in mostra, per dimostrare il proprio valore. In quella gara non ci era riuscito, in questa decisamente sì.
Già all’andata Tudor lo aveva caricato nella sfida contro Bremer