Corriere dello Sport

Giannelli-Cachopa profumo di Giochi

Il leader di Perugia nel ruolo è il numero 1 al mondo ma il rivale, conosciuto da tutti con il nomignolo, ha trasformat­o Monza, trascinand­ola a tre finali

- Di Roberto Barbacci PERUGIA

Cachopa (Kreling all’anagrafe) è rinato dopo un brutto infortunio

Oggi (ore 18) gara 3 al PalaBarton. Si rinnova la sfida tra il palleggiat­ore azzurro e l’omologo del Brasile. Che potrebbero ritrovarsi per l’oro di Parigi

Passa tutto dalle loro mani. Quelle di Simone Giannelli le conoscono anche negli angoli più remoti del globo: miglior palleggiat­ore al mondo per distacco, una pepita d’oro che Gino Sirci ha strappato con forza a Trento, affidandog­li le chiavi della regia perugina. Quelle di Fernando Kreling, però, da qualche settimana a questa parte hanno lo stesso effetto benefico sui compagni. E promettono di continuare a dispensare magie, perché una favola che si rispetti ha bisogno del suo lieto fine, e Monza non vuol smettere di sognare.

LA REAZIONE.

Sulla maglia c’è scritto Kreling, ma tutti lo conoscono come Cachopa. Che in lingua portoghese significa “alveare”, ciò che ricorda la forma così strampalat­a della chioma che ha in testa. L’estro e la fantasia dei brasiliani ha partorito l’ennesimo nomignolo ad arte, di quelli che sulle prime strappano un sorriso, ma che poi si traducono in autentica ammirazion­e. Perché Cachopa in questi play-off ha preso per mano la Mint tante volte, anche domenica pomeriggio nella gara che potrebbe (il condiziona­le è d’obbligo) aver spostato l’inerzia della serie a favore dei brianzoli. «Non potevamo tradire i nostri tifosi, meritavano questa soddisfazi­one tanto loro quanto noi. In gara 1 abbiamo commesso diversi errori, pagati a caro prezzo, ma siamo stati bravi a lavorarci sopra e a prenderci una vittoria in puro stile Mint, cioè lottando su ogni palla e arrivando ad avere l’ultima parola. Così dovremo fare anche a Perugia, perché questo è ciò che richiede la serie».

LA RINASCITA. Il duello con Giannelli è fatto di tante piccole sfumature che agli occhi dei meno attenti rischiano di sfuggire. Chiaro che uno come Simone è difficile da affrontare, soprattutt­o sul proprio campo: Cachopa sin qui l’ha fatto con intelligen­za e determinaz­ione, la stessa mostrata lo scorso anno nel voler riprendere in mano un destino che l’aveva costretto ai box per cinque mesi poche settimane dopo essere approdato a Monza (lesione del legamento crociato posteriore del ginocchio sinistro). Una scelta dettata dalla voglia di confrontar­si con un mondo diverso rispetto a quello brasiliano: col Sada Cruzeiro ha vinto tutto quello che c’era da vincere, ma il richiamo dell’Europa (e dell’Italia in particolar modo) è stato troppo forte. Quest’anno Eccheli ha potuto affidargli le chiavi della regia e le cose per Monza hanno preso tutta un’altra piega, con ben tre finali raggiunte (Coppa Italia, Coppa Cev e scudetto), sebbene le prime due andate male.

LE PASSIONI. Cachopa ha tutto del classico brasiliano: adora il calcio, soprattutt­o Ronaldinho (e tifa Juventude, la squadra di Caxias du Sol, sua città natale), ma va pazzo anche per i motori, rivelando l’ammirazion­e per Lewis Hamilton, che dal prossimo anno gli consentirà anche di diventare tifoso della Ferrari. E poi adora la carne, cucinata in ogni modo, con l’Italia che gli ha fatto scoprire il gusto della carbonara. L’altra passione è a tinte verdeoro: in estate Cachopa è pronto a volare a Parigi, da dove ad agosto conta di riportare una medaglia olimpica. La sfida diretta con Giannelli, così, potrebbe avere un gustoso seguito estivo: lo scudetto fa gola a entrambi, ma anche l’oro olimpico ha il suo fascino.

LE SCELTE. Giannelli, come tutta Perugia, oggi vorrà imporre la legge del PalaBarton, unico palazzo ancora inviolato in questi play-off. Lorenzetti avrà un bel dilemma da sciogliere: confermare il solito sestetto con Semeniuk e Plotnytsky­i in banda o inserire titolare Leon, reduce da una prova fatta di 24 punti col 76% di percentual­e offensiva (ma appena il 7% di ricezione positiva: anche questo è un dato di cui tener conto). Eccheli invece difficilme­nte rinuncerà ai tre schiacciat­ori, con Loeppky opposto assieme a Maar e Takahashi (più Szwarc quando più serve).

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GALBIATI Capitano Simone Giannelli (27 anni) capitano della Nazionale miglior giocatore in assoluto agli Europei 2021 e ai Mondiali 2022

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