Corriere dello Sport

L’urlo di De Rossi «È stato il karma»

L’allenatore gialloross­o incassa tre punti preziosi e ribadisce che la scelta della Lega sul recupero non è stata accettata «Non ci hanno aiutati per il Bayer Credo sia la prima volta in Italia Ma ciò ha smosso qualcosa in noi»

- Di Roberto Maida

La scossa c’è stata, anche per reagire a ciò che è stato percepito come una vera ingiustizi­a: «Quello che è successo ha smosso qualcosa. A volte il karma si ripresenta con regali succulenti». Una volta finita la voce per il gol che gli regala una vittoria fondamenta­le, Daniele De Rossi torna sul caso della partita non rinviata: «Ci ha dato fastidio non essere aiutati. Credo sia la prima volta nella storia in cui un club italiano non viene sostenuto in vista di una semifinale europea. Affrontare il Bayer Leverkusen, che è imbattuto in questa stagione, con un giorno in meno di riposo non sarà un dettaglio. E ora andiamo a Napoli, dove ci stanno aspettando da una settimana, senza molta possibilit­à di preparare granché- Ma faremo la nostra parte, perché ho un gruppo fantastico. Spero di azzeccare più mosse rispetto alla partita con il Bologna».

LIBERATORI­O. Ha esultato come mai prima per un gol. De Rossi sorride riguardand­osi in tv: «Mi sto vergognand­o, mi stanno prendendo in giro tutti... Mi dispiace aver festeggiat­o in modo così sfrenato perché a Udine siamo stati trattati bene. Il fatto è che questa vittoria era troppo importante per noi. Per la classifica, intanto, ma anche come iniezione di fiducia dopo la sconfitta di lunedì scorso che ci aveva lasciato grande amarezza. Ripartire così di slancio cambia l’umore»

PREPARAZIO­NE. Come l’ha preparata? «Un misto di tattica, perché dalla parte di Spinazzola e Angeliño avevamo trovato più spazio nella partita sospesa, e di logica: ho cercato di tenere dentro i calciatori che potessero offrire una giocata individual­e, una spizzata come è successo a Cristante, magari rinunciand­o alla coralità. Paredes per me è un titolariss­imo ma in questo contesto ho preferito lasciarlo in panchina».

IL PARAGONE. Intanto ha raggiunto i 29 punti conquistat­i da Mourinho, impiegando però 13 giornate invece di 20. Qui De Rossi risponde con signorilit­à: «Non c’è una gara tra il mister (chiama così il predecesso­re, ndr) e me. E’ evidente, anche se non tutti se ne sono accorti, che stiamo facendo bene. Ma dico questo: anche se la Roma non avesse cambiato allenatore i giocatori avrebbero recuperato tanti punti. Alla fine dipende tutto da loro, dai campioni che abbiamo, dal loro talento e dal loro orgoglio». E dal gruppo: «Devo ringraziar­e la squadra. Penso a quelli che sono venuti qua sapendo che non sarebbero entrati. C’è stata una partecipaz­ione incredibil­e, che mi commuove»

COCCOLA. La chiusura è un pensiero per l’amico Cannavaro: «E’ una persona con un’intelligen­za superiore alla media, l’ho visto molto carico. Ci siamo incontrati lo scorso anno in Serie B e ha vinto lui. E’ la persona giusta per risollevar­e l’Udinese anche se lì sotto ci sono tanti amici: Di Fra, Nicola... Non auguro a nessuno la retrocessi­one».

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GETTY Daniele De Rossi (40) esulta dopo il successo

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