Corriere dello Sport

Cannavaro «Ora l’Udinese deve reagire»

- Di Guido Gomirato UDINE

L’esordio sulla panchina dei friulani e nel massimo campionato non poteva essere peggiore per Fabio Cannavaro, cui brucia non poco la sconfitta che l’Udinese ha subito in pieno recupero nella parrita dei soli 18 minuti. L’ennesimo ko subito dai bianconeri poco prima del game over e sono parecchi i punti persi nel finale. «Purtroppo è così - dice lo sconsolato Cannavaro - evidenteme­nte quarantott­o ore del mio lavoro non sono bastate per rigenerare la squadra che ha ripetuto vecchi errori. Ci sono state troppe incertezze e ingenuità, nel finale invece di scaraventa­re in angolo la sfera era preferibil­e mandarla fuori lateralmen­te, ci sono state scivolate perché i tacchetti erano sbagliati. No, queste situazioni non devono più verificars­i perché diamo vantaggi all’avversario e se questo è la Roma tutto diventa ancora più difficile. Ora però dobbiamo essere il più possibile sereni e tranquilli e pensare a dare subito il massimo».

LA PAURA.

Ancora una volta dunque nel momento cruciale l’Udinese va in tilt. La paura prevale sulla lucidità. «Di ciò sto parlando con i ragazzi, lo farò ancora ovviamente, ma chi va in campo deve cercare di essere tranquillo - ha continuato Cannavaro - se si sbaglia mi assumo tutte le responsabi­lità per cui la squadra deve pensare che può commettere anche errori e non essere terrorizza­ta all’idea di commetterl­i. Il momento è difficile, lo so, anche se in questi giorni ho visto tutti sereni e tranquilli, vogliosi di farcela».

«Il problema è mentale, ne sto parlando con la squadra»

«Spero che Perez possa riprenders­i in fretta perché siamo in difficoltà»

REGALI. Cannavaro poi fa una disanima del match, partendo ovviamente dal minuto 71 e 30 secondi. «Le loro occasioni sono state propiziate da nostri regali e per questo motivo aumenta il rammarico per aver perduto sul filo di lana la sfida. Una sconfitta che fa male. Oggi comunque, ingenuità e incertezze a parte, ho visto anche qualcosa di buona, ma non era facile cambiare in appena due giorni il volto alla squadra. Ora ci attende la trasferta di Bologna e nell’immaginari­o collettivo non c’è storia, ma le partite vanno giocate, bisogna crederci e andare in campo senza paura per imporre anche il nostro gioco».

MODULO.

Qualcuno gli ha chiesto se non sarebbe il caso di modificare il canovaccio tattico e proporre le due punte. «Si può fare tutto. A esempio anche la difesa a zona potrebbe essere modificata con una marcatura mista o altro ancora. Per le due punte sono sincero, non ci ho ancora pensato perché al momento il problema è un altro, mentale, ma è chiaro che ci potranno essere novità anche là davanti. Ripeto però, in due giorni di lavor, non avevo il tempo necessario per apportare grandi modifiche alla squadra. Una cosa però è certa, e cioè che se vogliamo fare punti dobbiamo limitare gli errori anche se è impossibil­e non commettern­e alcuno. Ma per riuscire nell’intento bisogna entrare solamente nella testa dei giocatori. Io per adesso ci sto provando, insisterò, dobbiamo farcela tutti insieme». A complicare le cose c’è stato l’infortunio di Perez che ha subito un duro colpo al capo e una ferita alla fronte: «All’inizio mi ha assicurato che stava bene, poi non ce la faceva più e l’ho sostituito. Spero non si tratti di cosa grave perché come organico siamo in difficoltà visto che abbiamo numerosi elementi sono in infermeria».

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GETTY Cannavaro, 50 anni

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