Corriere dello Sport

Vlahovic a caccia della prima contro il Milan

- F.bon.

- C’è sempre una prima volta, si dice, e Vlahovic spera che possa verificars­i domani. Dusan non ha mai incrociato il Milan allo Stadium con la maglia della Juve (lo scorso anno ha saltato il match per infortunio) e, in generale, non ancora fatto gol ai rossoneri da quando è diventato bianconero. Ci era riuscito ai tempi della Fiorentina: due reti e due assist in quattro sfide giocate con la casacca viola sulle spalle. Adesso cerca appunto il primo squillo da juventino per confermars­i re di bomber in serie A nel 2024. Nel nuovo anno infatti Vlahovic è l’unico giocatore a essere arrivato in doppia cifra in campionato: dieci gol in dodici presenze. Nessuno come lui, nonostante il lungo digiuno di 54 giorni dal Frosinone al

Cagliari, periodo in cui Dusan non ha fatto centro ma è risultato spesso e volentieri tra i migliori, per impegno, motivazion­i, leadership. Sempre in partita, sempre sul pezzo, al netto di qualche passaggio a vuoto che l’ha lasciato deluso, come la notte stregata di Napoli in cui ha sbagliato di tutto e di più.

È indubbio che il destino della Juve in questo finale di stagione sia legato ai suoi gol: i numeri e le prestazion­i testimonia­no che è sempre Dusan l’ago della bilancia, nel bene (molto spesso) e nel male perché se si ferma lui i bianconeri faticano a trovare la via della porta avversaria. Statistich­e alla mano, in stagione il serbo da solo ha segnato in pratica quanto il resto dell’attacco bianconero: diciassett­e gol Vlahovic (sedici in serie A, uno in Coppa Italia), diciotto gli altri (otto Chiesa, sette Milik, tre Yildiz). Segno evidente di quanto Dusan sia tornato a esprimersi sui livelli che avevano stregato la dirigenza bianconera tanto da farle compiere il super investimen­to di 81,6 milioni nel gennaio 2022. E, rovescio della medaglia, specchio di quanto la Juve dipenda da lui viste le difficoltà degli altri attaccanti che, per ragioni differenti, hanno avuto un rendimento fin qui altalenant­e.

AL TOP.

Adesso c’è un lavoro da completare. Vlahovic vuole regalarsi un finale di stagione al top perché c’è certificar­e la qualificaz­ione alla prossima Champions League e da vincere la Coppa Italia. Sarebbe per lui il primo trofeo con la Juve e avrebbe certamente un sapore particolar­e. D’altra parte, soltanto pochi giorni fa in un’intervista all’Equipe si è espresso chiarament­e su presente e futuro: «Con la Juve ho ancora due anni di contratto e sto bene. Vorrei vincere qualcosa di importante qui. La scorsa stagione fisicament­e non stavo bene, quest’anno è diverso ma lavoro per migliorare. Ho segnato per ora 16 gol in campionato, ne avrei potuti fare di più. Vorrei diventare un giocatore che tutti ricordano». I programmi sono ben definiti, insomma. DV9 vuole riportare la Juve in Champions e poi regalarle il trofeo che interrompe­rebbe un digiuno che dura da due anni. In attesa di giocarsi il primo Europeo della carriera con la Serbia e di definire il futuro. C’è un contratto fino al 2026 che la Juve vorrebbe prolungare per spalmare su un orizzonte più lungo l’ingaggio che, dalla prossima estate, salirà a 12 milioni e si lavora per prolungare il matrimonio. Un passo alla volta, in ogni caso: c’è il Milan, per la prima gioia in bianconero contro i rossoneri.

Il suo ingaggio dall’estate salirà a 12 milioni: prove di rinnovo

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GETTY IMAGES Dusan Vlahovic

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