Corriere dello Sport

Zaccagni la carta in più Il ruolo resta un rebus

Pronto al rientro, domani sarà in panchina. Tudor l’ha utilizzato cursore, futuro da trequartis­ta

- Di Daniele Rindone ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Fine dei tormenti, si spera. Anno di patimenti per Zaccagni. Contrattua­li, fisici. Il rinnovo postdatato da Lotito, gli infortuni in serie, di ogni tipo, muscolari e articolari, anche qualche squalifica di troppo. Ventitré presenze in campionato, 20 dall’inizio. Da fine gennaio a oggi ha giocato solo cinque partite in A su 13. All’andata, in Coppa con la Juve, s’era fatto male dopo 14 minuti. Il ritorno l’ha saltato. L’Arciere si rivedrà con il Verona, presumibil­mente in panchina. Rebus finiti, dolori dimenticat­i, un contratto nuovo di zecca. Tudor più di tutti spera di avere Zaccagni alla svelta e al massimo della sua potenza. E’ reduce da un trauma distorsivo alla caviglia sinistra, domani è previsto in corsa. Entrambi saranno ex, per poco non si sono incrociati a Verona. Tudor era arrivato dopo la partenza di Zac. A Igor il compito di ridarci un Arciere più offensivo, più vicino all’area. Era stato il più sacrificat­o degli attaccanti, sistemato a sinistra nel 3-4-2-1, a tutta fascia. L’ha avuto a disposizio­ne solo contro la Juve nel primo round (in campionato), il ko risale alla seconda partita con il tecnico croato in panchina.

LA SCELTA. La coabitazio­ne di Felipe e Luis sulla trequarti spinge Zaccagni sulla fascia anche perché a sinistra c’è un buco. Il futuro può essere diverso. Felipe andrà via, Luis chissà cosa farà. E’ scontato pensare a Zaccagni sulla trequarti, nel ruolo che ricopriva a Verona. La sua verve offensiva, i suoi raid, i tiri e gli assist servono come il pane ad una squadra che fatica a colpire in campionato. Saranno le prossime scelte di Tudor a svelare il modo in cui utilizzerà l’Arciere. Felipe e Luis sono di nuovo uomini chiave, difficile farne a meno. Zaccagni è imprescind­ibile in qualsiasi ruolo, può essere l’arma in più nell’ultimo mese. Spera che i tormenti siano davvero finiti, lavora per ritrovare una continuità mai avuta nel 2024. Restano cinque partite, vuole giocarle tutte. Poi si proietterà nel futuro, in parte l’ha fatto. «Vesto questa maglia dal 31 agosto del 2021 e la vestirò ancora per molti anni. Con l’orgoglio di chi crede che avendo come simbolo un’aquila non si può far altro che volare sempre più in alto. Insieme», era stato il post scelto per festeggiar­e il rinnovo fino al 2029 (da 3 milioni più bonus). L’ha firmato poco tempo fa, non vede l’ora di festeggiar­lo con un gol. Zaccagni nel futuro. Felipe no, Luis forse. L’Arciere si candida a nuovo simbolo, è già diventato un uomo-derby, è chiamato ancora di più a far dimenticar­e i senatori che saluterann­o. Non esiste il problema di dove farlo giocare. E fortunatam­ente non esiste più il dubbio che resti o no.

Il tecnico l’ha avuto solo contro la Juve in campionato Il ko in Coppa Italia

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GETTY Zaccagni, 28 anni

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