La priorità di Italiano: i big al top con il Bruges
Bonaventura, Beltran, Gonzalez e Belotti da gestire per averli al massimo giovedì contro i belgi
Non diceva tanto per dire, Vincenzo Italiano, e i problemi si sono visti tutti. Nemmeno un dubbio sulla veridicità delle parole del tecnico siciliano, poi il terreno di gioco del Gewiss Stadium le ha confermate in toto con la riprova che non può essere smentita: il rendimento. Di Bonaventura e Beltran, di Belotti e Gonzalez, cioè i quattro calciatori che già uguali agli altri non sono nel gruppo viola per peso specifico e che avevano saltato la trasferta di Salerno a precedere la semifinale di ritorno di Coppa Italia per cercare di presentarsi al meglio, o vicino al meglio, a Bergamo. L'impegno c'è stato, innegabile e insindacabile, per loro e per tutti gli altri, però nessuno è riuscito a tirare fuori la prestazione incisiva e brillante come serviva e le condizioni atletiche non ottimali hanno certamente inciso.
OBBLIGO DI STOP. Solo che adesso la questione si ripropone in tutta la sua impellenza, perché “passato” il Sassuolo dopo domani in campionato sarà subito tempo di Bruges e di semifinale stavolta d'andata di Conference League. L'obiettivo vero rimasto alla Fiorentina, l'obiettivo dove serve avere tutti al meglio, o vicino al meglio. E il discorso vale se possibile ancora di più per Bonaventura e Beltran, Belotti (la fasciatura alla gamba è un indizio, seppur non preoccupi) e Gonzalez, qualità e quantità, gol (più o meno lontani e sicuramente da ritrovare) e attitudine alle sfide d'alto livello: quella al Bruges lo è e richiede tutto ciò. Ragion per cui sarebbe strano vedere i quattro in campo contro il Sassuolo, almeno dall'inizio o per lungo periodo, mentre è più facile immaginare per tutti o per gran parte di essi un percorso simile a quello che è stato dalla Salernitana all'Atalanta: minutaggio ridotto o del tutto assente come all'Arechi, in quello che ad esempio per Bonaventura era stato il terzo stop di fila dopo Genoa e Viktoria proprio a dimostrare la necessità di tutelarlo. E sarà così anche stavolta, per lui e gli altri.
PRIORITÀ CONFERENCE. Questo non significa snobbare il Sassuolo, e difatti la Fiorentina in analoga situazione non ha poi snobbato l'impegno in casa dei granata campani, sapendo del rischio di fare brutta figura che è sempre dietro l'angolo. E' proprio un'esigenza, anzi una priorità imposta dal calendario e dalla rimodulazione forzata degli obiettivi: adesso i calciatori top della Fiorentina per il top della stagione. In campionato la via per l'Europa rimane sempre attiva con sei partite (compreso il recupero con l'Atalanta chissà quando) e diciotto punti in palio. Ma non solo per le avversarie da scavalcare in classifica e per una media-punti nel 2024 (14 punti in 14 gare) difficile da invertire e più ancora da ribaltare nel poco che rimane, quella (via) in Conference League per l'Europa ha tutta la precedenza. Anche perché si porta dietro un trofeo che, di qualsiasi forma e genere, manca a Firenze dal 2001 e se si parla proprio di continente allora bisogna risalire fino al 1961 (Coppa delle Coppe), lasciando da parte Mitropa Cup (1966) e Coppa di Lega italo-inglese (1976). Adesso è solo questione di priorità.
Obbligo di stop, come a Salerno Da loro ci si aspetta più qualità (e gol)