Corriere dello Sport

Bagnaia: «La GP24

Per lui Jerez ha sempre avuto significat­i particolar­i: vittorie e rinascita Dai test alla gara, il rapporto tra i piloti della Ducati e la nuova moto si è complicato. Pecco (ma anche Martin): «Dobbiamo risolvere»

- Di Gianmaria Rosati JEREZ DE LA FRONTERA

Anche nelle perfette relazioni d’amore possono nascere delle crepe, e lo stesso vale per il rapporto tra i piloti Ducati e la Desmosedic­i GP24, così performant­e appena scesa in pista, quanto complicata da capire alla vigilia del secondo appuntamen­to europeo della stagione, quello di Jerez de la Frontera. Il problema della nuova nata di Borgo Panigale è ormai noto, ossia le vibrazioni sull’anteriore che compaiono e scompaiono a proprio piacimento, rendendo difficile il raggiungim­ento del massimo angolo di piega e soprattutt­o facendo oscillare il potenziale dei piloti che la guidano come un pendolo. Per maggiori informazio­ni a riguardo chiedere a Pecco Bagnaia, passato in termini di confidenza in sella «dal 10 del Qatar al 6 dei successivi Gran Premi». Per il piemontese a ogni modo - non è una novità dover fare i conti con un inizio di stagione complicato, anche se «nelle due gare che non ho concluso all’inizio dello scorso anno ero secondo e primo, mentre quest’anno sono stato steso a Portimão mentre ero quinto. La situazione quindi è diversa, mentre il potenziale è lo stesso. Dobbiamo capire come risolvere le vibrazioni: in Qatar sembrava fatta, invece no».

TRACCIATO FAVOREVOLE.

Il problema è chiaro, ma lo è meno la risoluzion­e, e di conseguenz­a la certezza che tutto possa andare per il meglio. Questo nonostante Jerez rappresent­i da sempre per Bagnaia la terra della redenzione, con la brillante prova del 2020 – prima che la rottura del motore lo mettesse fuori gioco – e soprattutt­o le vittorie del 2022 – prima stagionale - e del 2023, fondamenta­le per rialzare la testa dopo gli zeri dei GP precedenti. «Sono sempre contento di correre qui, e penso di poter fare un passo avanti grazie ai dati raccolti ad Austin. Cosa posso fare quando avverto le vibrazioni? Aspettare che spariscano (sorride ndr). Sono difficili da predire perché a volte sono su un lato, a volte sull’altro: per cercare di combatterl­o si può fare meno velocità di percorrenz­a in curva, ma non è scontato. La GP22 alla quarta gara era a posto e non abbiamo più toccato nulla, mentre l’anno scorso è stato un rincorrere continuo, anche se ho colto quindici podi. Questa moto ha un grande potenziale, ma dobbiamo capire come risolvere tale problemati­ca».

ANCHE MARTIN. Una problemati­ca che – per fortuna di Bagnaia

– sembra attanaglia­re non poco anche Jorge Martin, l’altro ducatista deluso da Austin, ugualmente alla ricerca di risposte in merito. «Ho già avuto le prime avvisaglie nella simulazion­e di gara svolta in Malesia – le sue parole – così in Qatar, dove però Pecco è stato molto rapido, quindi ho pensato fosse colpa mia, ma nelle altre piste la situazione è migliorata. Se spingi sin dall’inizio della corsa è più facile avere tale problema, quindi occorre gestire con cura le gomme. La moto ha tanto potenziale ma al momento non posso spingere al 100%, specie nelle gare».

ENEA SORRIDE. Nelle storie d’amore dei grandi in classifica c’è spesso anche il terzo incomodo, pronto a sparigliar­e le carte e a destabiliz­zare l’ambiente, e in questo caso chi potrebbe farlo – con un’accezione positiva almeno per sé – è Enea Bastianini, che come sottolinea­to da Bagnaia «a differenza di me e Martin non avverte questo problema. Sul finale della gara di Austin Enea è stato veloce e senza vibrazioni, cosa che ancora i tecnici non sono riusciti a spiegare».

Bene per il romagnolo ovviamente, che dopo due podi consecutiv­i vuole mettere la freccia rispetto ai compagni di marca. «Forse Martin avverte tanto questo problema perché spinge più di altri sull’anteriore – la spiegazion­e di Enea – mentre io salvo la gara in Qatar non ho avuto grandi grattacapi. Non è il mio primo pensiero in questo momento: io e la squadra stiamo lavorando bene e sono curioso di vedere cosa potrò fare qui a Jerez, dato che l’anno scorso non ho potuto correre a causa dell’infortunio».

Il piemontese: «Vibrazioni difficili da predire. Cosa farò? Aspetterò»

Lo spagnolo: «Occorre gestire con cura le gomme Il potenziale c’è»

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GETTY/ANSA Francesco Bagnaia (27 anni) a sinistra durante la conferenza stampa di ieri a Jerez A destra in pista ad Austin in Texas

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