Corriere dello Sport

Marquez-Acosta attenti a quei due

Undici anni di differenza e la voglia di un’impresa storica

- Di Gianmaria Rosati JEREZ DE LA FRONTERA

Il vecchio e il giovane. No, non è un altro libro di Ernest Hemingway, ma un degno titolo per il fine settimana di Jerez, dove due piloti con undici anni di differenza hanno in mente lo stesso obiettivo, ossia compiere una impresa storica. Nel caso di Marc Marquez, una vittoria in Andalusia sarebbe l’indubbia chiusura di un cerchio: nei suoi occhi – come in quelli di tifosi e addetti ai lavori – ci sono del resto ancora le immagini del 2020, quando la caduta in curva 3 scrisse metaforica­mente la parola fine al primo capitolo della sua carriera, quello da otto titolo a soli 27 anni. Il secondo, iniziato nel GP di Portimão del 2022 e proseguito in quello di Aragon dello stesso anno, non ha ancora regalato i risultati sperati, con il passaggio da Honda a Ducati come ultima chance per riacquisir­e fiducia, sorriso e soprattutt­o successi. In sella alla GP23 del team Gresini Marc ha impiegato poco tempo per tornare a respirare quell’aria rarefatta che solo la vetta della classifica sa regalare, ma la classifica parla anche di due zeri consecutiv­i nelle ultime due gare domenicali, e dunque la voglia di tornare alla vittoria si intreccia con la necessità di fare punti utili per il campionato.

Marc vuole vincere per cancellare la caduta del 2020. Emozione Pedro: «Questo è il mio Mugello»

INTENZIONI CHIARE.

Non ha parlato alla vigilia del Gran Premio lo spagnolo, a causa di mille impegni tra sponsor ed eventi promoziona­li presso lo stadio Benito Villamarin di Siviglia, casa del Betis, ma le sue intenzioni sono senza dubbio chiare: vincere, o perlomeno conquistar­e il primo podio in una corsa lunga, dopo averlo accarezzat­o per un attimo sia in Qatar che ad Austin, dove per la prima volta ha provato l’ebbrezza di guidare il gruppo in sella alla Ducati.

Chi invece il podio domenicale lo ha già calcato per ben due volte in stagione è Pedro Acosta, che spiazza in positivo sia quando guida che quando parla. «Tenere i piedi per terra mi riesce facile – le parole del giovane spagnolo – dato che ogni volta che torno a casa vedo i pescatori lavorare per portare a casa i soldi, e capisco cosa sia la vita reale».

ACOSTA E PEDROSA. Tra una riflession­e e una battuta – «il match di box tra Lorenzo e Pedrosa? Punto su Dani, Jorge non è nella migliore condizione fisica della sua vita» – Pedro si sta prendendo la scena in MotoGP, e il weekend di casa ad Jerez potrebbe essere quello giusto per la prima vittoria. Non solo per il suo potenziale, bensì anche per quello di KTM, che l’anno scorso mai come in Andalusia è ri

sultata veloce con entrambi i piloti del team ufficiale. «Correre per me qui è come per gli italiani farlo al Mugello, quindi non posso che essere emozionato. Mi attende un altro venerdì di studio, dove il mio potenziale sarà tutto da scoprire. Non posso classifica­re con un numero la mia attuale fiducia in sella perché cambia rapidament­e: ogni giorno imparo qualcosa di nuovo. Relativame­nte alla squadra posso dire dieci, ma sulla moto è troppo presto». È difficile comunque nascondere le proprie velleità di successo, specie quando anche Dani Pedrosa – che in MotoGP ha vinto 31 gare e che a Jerez ha una curva a lui dedicata – ti inserisce nella lista dei possibili vincitori. «Sarò io a seguire a lui» la risposta di Pedro, dato che «ho molto più da imparare io da lui che viceversa».

Dopo due podi domenicali il pilota della KTM deciso a stupire

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ANSA Marc Marquez, 31 anni
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GETTY Pedro Acosta, 19 anni

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