Scossa Newey ha le valigie pronte
La frattura in seno al team campione del mondo può presto generare sviluppi clamorosi Per la BBC ha deciso: lascia Red Bull. Destinazione Aston Martin, assieme a Verstappen e Honda
La Red Bull oliata alla perfezione è un giocattolo diviso a metà e reincollato, per tirare avanti un po’. Il caso Horner esploso a febbraio – presunte molestie a una dipendente, sua stretta collaboratrice – è stato fatto rientrare con un’opaca inchiesta interna chiusa fischiettando: circolare, non è successo nulla.
Non possiamo dire che fosse colpevole perché non conosciamo – nessuno conosce, se non gli stretti protagonisti – la vicenda, che in ogni caso non profuma di lavanda. La storia o storiaccia che sia ha però portato alla luce una profonda frattura, ancorché prima non visibile, all’interno del team campione del mondo.
LA FRATTURA. Da una parte Chris Horner protetto dal supercapo che controlla l’azienda – il thailandese Chalerm Yoovidhya – e dall’altra in tanti, troppi e troppo decisivi per i destini della squadra. Intendiamo: Max
Verstappen, al momento il pilota migliore del mondo e uno dei migliori di sempre. E un’altra architrave: Adrian Newey, il progettista più vincente della Formula 1. Ma è anche uno che in Red Bull ci sta ormai poco, illumina la scena con le sue visioni geniali e calamita attorno alla sua figura il merito di tutti, anche del suo straordinario staff, a cominciare dal direttore Pierre Waché, che di tutto ciò è sempre più stufo. Ecco, se c’è un capo tecnico che sta dalla parte di Newey e volentieri vedrebbe partire Newey, questi è Waché.
Per due partiti nella stessa casa non c’è più posto, dunque delle due l’una, come abbiamo già scritto: o Horner a fine stagione si dimette – in questo caso Verstappen e Newey restano dove sono – oppure Yoovidhya gli conferma una fiducia incondizionata, costi quel che costi. In questo caso se ne andrebbero i Verstappen, i Newey (dopo 19 anni!) e pure l’ottuagenario Helmut Marko, che ha un vecchio patto di sangue con Max – mai l’uno senza l’altro – scritto ben chiaramente sui contratti.
LA DECISIONE. Ieri la BBC ha riferito che il dado sia tratto e Horner abbia deciso: andrà via. Interessa ben cinque squadre – Aston Martin, Ferrari, Mercedes, McLaren e lo sogna anche Andretti per il suo team futuribile – ma un’offerta faraonica gliel’ha avanzata Lawrence Stroll, che ha già in squadra tecnici di prim’ordine, strutture all’avanguardia in fase di inaugurazione, Fernando Alonso confermato nel lungo termine e – attenzione – il motore Honda in esclusiva dal 2026, con il fortissimo sostegno economico e tecnico (carburanti sostenibili) del gigante saudita Aramco. Il piano sarebbe dunque ricostruire l’attuale Red Bull in casa della verdona.
Newey è sotto contratto sino a fine 2025, ma ci si accorda su tutto e il prossimo anno potrebbe anche essere trascorso in regime di gardening. Se davvero prende bastone e cappello, scommetteremmo sull’Aston Martin, che dalla Red Bull dista meno di trenta chilometri.
La possibilità Ferrari oggi sembra remota, se non altro legata al “tutto è possibile” dimostrato con l’ingaggio a sorpresa di Lewis Hamilton. Gli altri semplicemente ci provano.
Dopo lo scandalo molestie, o Horner o il progettista E Stroll chiama