Capitan Leao, una maledizione da sfatare
MILANO - (ad.anc) Un nuovo carico di responsabilità addosso, aggiunto alla voglia di sbloccarsi contro la Juve. Una vittima che manca da quattro anni, a Rafael Leao: stasera il portoghese, in assenza di Calabria, sarà il capitano del Milan. Non capitava da settembre e, a posteriori, la partita non si rivelò affatto banale: veniva risolto proprio da Leao quel pomeriggio di San Siro contro il Verona. Peccato che però, da allora, il totem milanista avrebbe dovuto attendere cinque mesi per lasciare il segno. Un digiuno esteso a diciassette partite di A interrotto brevemente con un gol al Paris Saint Germain e da qualche guizzo in Coppa Italia - al netto delle tre saltate per infortunio. In pratica un girone intero, fase prolungata che ha fatto piovere interrogativi in sequenza su Rafa. Uno che, tra le molte incognite nel Milan che verrà, è comunque un punto fermo per il futuro. Nonostante abbia fatto scena muta nel momento cruciale della stagione, ovvero le due partite di Europa League contro la Roma. Contraddizioni che lo hanno reso un giocatore discontinuo, a conti fatti.
CAPOSALDO. Per le risposte positive, ci sono ancora cinque partite. Cominciando dalla fascia che Leao indosserà davanti alla Juve. Decisione annunciata ieri mattina da Pioli, avvolgendo un caposaldo rossonero dei compiti che vanno oltre il tasso di decisività in zona-gol. «Sta vivendo il momento come tutti noi», ha spiegato l'allenatore del Milan a proposito della scelta per la partita odierna. Un fatto di gerarchie, laddove una doppia squalifica - oltre a Calabria, oggi non sarà della partita nemmeno Theo Hernandez - metterà Leao in distinta come capitano. Le due espulsioni sul finire del derby hanno portato alla “promozione” del portoghese. In stagione Theo aveva avuto i gradi nelle partite saltate da Calabria, oppure quelle in cui il compagno è subentrato. E, a proposito, non manca tanto al momento in cui dovranno scattare i ragionamenti per il rinnovo contrattuale di entrambi. Calabria dei due è quello più vicino alla scadenza, fissata tra un anno. Tornando a Leao, il suo approdo al Milan risale al mese di agosto del 2019: due mesi prima che Pioli si sedesse sulla panchina rossonera.
SORTILEGIO.
Quattro anni senza gol alla Juve, quindi: un avversario che oggi il portoghese trova per la decima volta in carriera. Al primo tentativo da titolare contro i bianconeri, Leao riusciva a colpire nel luglio 2020. Avendo giocato, fin lì, uno spezzone di partita con la Juventus in campionato e un altro nella semifinale di ritorno in Coppa Italia (quella di andata la vide per intero dalla panchina) prima di rendersi decisivo in un 4-2 a San Siro. Un precedente, però, troppo lontano nel tempo per non far sembrare questa una maledizione. In questo campionato Leao ne ha già spezzato un altro, di sortilegio. Adesso è il caso di rompere gli indugi laddove il Milan attende da Rafa il colpo d'ala che, se non altro, permetta di blindare il secondo posto già stasera.
Rafa incrocia i bianconeri per la decima volta in carriera