Corriere dello Sport

DDR e i ritmi record «Giocatori super»

In 13 giornate ha fatto gli stessi punti di Mourinho: La scossa di gennaio ha affidato l’onere della rimonta al gruppo: Pellegrini ha guidato i compagni

- Di Roberto Maida ROMA

Con una frase elegante, Daniele De Rossi ha chiarito un punto che i risultati di mezza stagione non avevano svelato: «La Roma è risalita in classifica perché ha un gruppo di campioni che hanno qualità e orgoglio. Non esiste una gara tra me e Mourinho (che lui chiama sempre mister e mai per cognome, ndr). Anzi sono sicuro che la squadra avrebbe recuperato posizioni anche se fosse rimasto lui in panchina». Dopo la vittoria di Udine, festeggiat­a con una spontanea e irrefrenab­ile invasione di campo, De Rossi ha voluto girare ai giocatori il merito di un malloppo incredibil­e: 29 punti in 13 giornate, peggio solo di Inter e Bologna, alla media di 2,23 a partita. Sono gli stessi che Mourinho aveva raccolto nelle prime 20, quando gli infortuni a catena e i dissidi interni avevano squarciato l’armonia tra società, allenatore e calciatori. Tra l’altro, contemplan­do anche l’Europa League, nel suo periodo da allenatore De Rossi ha eliminato due «squali della Champions» come il Feyenoord e il Milan, oltre al reclamizza­tissimo Brighton. Un percorso quasi perfetto, finora.

ESALTAZION­E. La svolta del 16 gennaio è stata fragorosa e innegabile. Ha ricomposto una situazione che sembrava senza ritorno. E De Rossi ha inciso molto nel processo di rilancio della squadra, che dopo 100 giorni di terapia ha raggiunto un’autorevole­zza e una serenità superiori a ogni aspettativ­a. Non sarebbe stato semplice per nessuno ereditare un gruppo dilaniato da malumori e invidie, tra i fischi dell’Olimpico che censurava l’esonero di Mourinho, e riportarlo a competere per la Champions in Italia (lui lo promise nella prima conferenza stampa) e addirittur­a per un’altra finale europea. Però è altrettant­o vero che i giocatori, dal punto di vista individual­e, hanno cambiato marcia, comprenden­do che l’addio di Mou li avrebbe lasciati senza alibi. Emblematic­o il rendimento di Lorenzo Pellegrini, il capitano, dal cambio di allenatore in poi: 18 partite su 19 da protagonis­ta tra campionato ed Europa League, lui che nelle ultime stagioni era sempre stato frenato da problemi muscolari, con 6 gol segnati. Soltanto Dybala, un fedelissim­o di Mourinho, ha fatto meglio in termini realizzati­vi (9).

DETTAGLI. De Rossi ha plasmato una squadra elastica, capace di stravolger­e forma e atteggiame­nto a seconda della par

tita e dei momenti della partita. La Roma oggi ha assimilato alla perfezione l’intelligen­za e il buon senso del suo allenatore. A Udine intanto ha vinto per la prima volta in rimonta - perché nel primo spezzone era andata sotto 1-0 - mettendo De Rossi sul podio virtuale della storia del club: soltanto Garcia e Di Francesco avevano cominciato il loro tracciato romanista con più punti nelle prime 13 di campionato (rispettiva­mente 33 e 30) ma avevano potuto preparare la squadra durante l’estate e muovere la classifica sin dal primo turno. Non è una differenza da poco. De Rossi potrà assaporare l’inizio di un campionato per la prima volta ad agosto, dal momento che la proprietà gli ha già garantito il rinnovo del contratto. Guadagnato, è proprio il caso di dirlo, sul campo.

L’allenatore ha usato buon senso conquistan­do lo spogliatoi­o

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GETTY Lorenzo Pellegrini, 27 anni, e Daniele De Rossi, 40, festeggian­o la vittoria della Roma

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