Sommer campione è scritto nel DNA
Due titoli vinti in meno di un anno: la Bundesliga a maggio 2023 con il Bayern Monaco, poi lo scudetto Il portiere svizzero ha contribuito attivamente alla conquista della stella: per 17 volte ha tenuto la porta inviolata in campionato
Due campionati conquistati praticamente in meno di un anno. Prima la Bundesliga a fine maggio 2023 con il Bayern Monaco, poi qualche giorno fa la Serie A con l’Inter. A 35 anni la seconda giovinezza di Yann Sommer fa rima con i titoli inanellati nelle big del calcio europeo, soprattutto se si considera il lungo digiuno seguito al campionato svizzero vinto nella stagione 2013/2014 con il Basilea. In Germania l’elvetico era arrivato a difendere la porta dei tedeschi soltanto nella seconda metà della scorsa stagione, in Italia invece è diventato fin da subito uno dei pilastri del muro nerazzurro dimostrando tutta la sua affidabilità tra i pali. L’ennesima riprova è arrivata durante il derby decisivo vinto contro il Milan, dove in diverse occasioni Sommer ha sbarrato la strada al Diavolo e contribuito attivamente al successo che ha fatto scattare la festa interista. «Non ci sono parole per descriverlo, campioni d’Italia» ha esultato sui social prima di lasciarsi andare alle celebrazioni con il resto del gruppo, in cui dall’estate scorsa ha portato esperienza e tanta sicurezza da offrire a tutto il reparto arretrato.
VITTORIE E DIGIUNO. Prima di questa doppietta ravvicinata tra Bayern Monaco e Inter (con cui ha alzato al cielo anche la Supercoppa italiana), il portiere della Nazionale svizzera aveva vinto soltanto in Liechtenstein al Vaduz e soprattutto in patria, dove con il Basilea aveva conquistato quattro campionati e una coppa nazionale. Nessun titolo è arrivato durante la lunga militanza con il Borussia Monchengladbach, dove però poco più di un anno e mezzo fa aveva timbrato il record di ben 19 parate in una singola partita (contro il Bayern Monaco), lasciando intravedere per l’ennesima volta le sue qualità come estremo difensore. Qualità che hanno stupito tutti anche in Italia, dove più volte è risultato decisivo con i suoi interventi anche in partite in cui è stato relativamente impegnato. Quando è stato chiamato in causa, però, ha saputo accendersi immediatamente per farsi trovare pronto e - in particolar modo a inizio stagione - era risultata evidente in contemporanea la differenza rispetto al suo predecessore Onana, coinvolto in una serie di errori macroscopici a Manchester dopo l’addio all’Inter, tra l’altro ben remunerata dopo quell’arrivo dall’Ajax a parametro zero.
QUANTE PARATE.
Oltre al fatto che l’Inter vanta la miglior difesa del campionato, spiccano quelle 17 partite con la porta inviolata su 31 match disputati da Sommer. Una garanzia a tutti gli effetti, come confermato anche dalla vertiginosa percentuale di parate confezionate. Un 79,1% che vede lo svizzero davanti a tutti in Serie A, precedendo sul podio Di Gregorio (78.7%) e Milinkovic-Savic (77.3%). L’estate scorsa il suo arrivo a Milano era stato particolarmente tribolato per via delle lungaggini con il Bayern Monaco, tanto da farlo arruolare agli ordini di Inzaghi in qualità di portiere titolare a poco più di una decina di giorni dall’inizio del campionato. L’ex Gladbach ha bruciato in fretta la tappe, ha esaudito i desideri del tecnico anche sulle necessità di dover giocare il pallone con i piedi e di essere coinvolto nel possesso insieme a tutta la difesa. I suoi interventi hanno fatto la differenza anche nel derby contro il Milan.