Il Catania spinto da 20 mila tifosi
Dopo la conquista della Coppa Italia Zeoli deve battere il Benevento per evitare i playout e giocare i playoff
- E’ ora. Questo pomeriggio, davanti a ventimila spettatori, vedremo di che pasta è fatto questo Catania. In difficoltà, con le pezze nel sedere, ma padrone del proprio destino. Perché battendo il Benevento, dopo cinque giorni di ritiro, non soltanto eviterà i playout, ma potrà disputare i playoff da posizione privilegiata, proprio in virtù della vittoria nella Coppa Italia di categoria. Tempo al tempo, in ogni caso.
LA CARICA DI ZEOLI. Il tecnico Zeoli ha provato, da parte sua, a spiegare il momento dopo la sconfitta in casa del Sorrento: «Andare in ritiro oltre a essere doveroso era importante per capire che partita sarà quella col Benevento. Ci saranno tante situazioni emotive, ma la squadra ha il dovere di concentrarsi soltanto sulla partita e non sulla classifica. Men che meno bisognerà avere il pensiero di quello che accadrà in altri campi. Siamo ancora padroni del nostro destino». In merito al modulo, l’allenatore rossazzurro è stato evasivo: «Non possiamo fossilizzarci su questi aspetti e non credo che la scelta del modulo possa incidere. Sarà, invece, più una questione di temperamento: ai giocatori ho chiesto di rimanere mentalmente sempre dentro la partita». Tornano disponibili Rapisarda, Sturaro e Tello ma appare difficile che possano andare in campo. Certamente non dall’inizio: «Rapisarda - chiarisce Zeoli - è un po’ debilitato dopo l’allergia, ma può dare il suo contributo anche fuori dal campo. Sturaro e Tello vedremo
se potranno servire per l’ultimo quarto d’ora: dipenderà dal contesto della partita». Su una cosa l’allenatore del Catania non ha dubbi: «Gli atleti hanno capito l’importanza della partita. Capisco i dubbi, ma in questo momento la responsabilità è tanta. Giusto che ci sia pure sofferenza. In fondo ci siamo messi noi in questa situazione». Qualcuno prova a sottolineare e a prendere come punto d’abbrivio per questa sfida gli ultimi minuti della gara col Sorrento. Zeoli guarda altrove: «Più che non avere fatto bene, è stato il Sorrento a mollare un po’ negli ultimi cinque minuti. Peccato, perché c’erano tutte le condizioni per fare risultato e la cosa che fa più male è
non aver fatto nulla dopo aver preso i primi due gol».
MONTAGNE RUSSE.
«Nel girone di ritorno - sottolinea abbiamo vissuto sulle montagne russe, con alti e bassi. E un solo punto conquistato fuori casa è un dato statistico che fa male. E’ anche vero, però, che la squadra ogni volta che ha affrontato una partita di un certo tipo e con certe responsabilità ha fatto bene. Non si tratta di un complimento ma mi attendo che tutto ciò accada ancora». Infine un pensiero ai tifosi: «Il grazie è scontato. Quest’anno sono stati tra le poche certezze, ma non faccio appelli: quando uno si sente in difetto è meglio stare zitti».