«Scandicci provaci ora devi rischiare»
Stasera gara4: primo match-ball scudetto per l’Imoco Barbolini: «Servizio incisivo e più ricezione per frenare Conegliano» Santarelli: «Bisogna essere cinici»
Èdifficile chiedere di più quando pensi di essere al tuo massimo o comunque in una dimensione e con performance che ci si avvicinano moltissimo. Eppure lo devi fare lo stesso, perché ti stai giocando una finale scudetto e non puoi trascurare il minimo dettaglio per provare a inseguire un sogno, nel caso di Scandicci. A confermare una superiorità, nel caso di Conegliano.
APPROCCIO.
Stasera a PalaWanny di Firenze (ore 20.30) è in programma gara 4 per il tricolore delle donne e l’Imoco si gioca il primo match-baIl per arrivare a quota sette scudetti (sarebbe il sesto di fila). Per la Savino del Bene, invece è l’ultima chance di portare la corazzata veneta allo spareggio di gara 5. E il tecnico Massimo Barbolini fatica, appunto, a trovare uno spiraglio dal quale cavar fuori qualcosa di più dal suo gruppo: «Stiamo giocando una finale di altissimo livello. E in gara 3 penso di poter dire che abbiamo disputato la partita migliore della serie, ma loro sono riuscite a fare ancora meglio. Ho contato 8 errori in attacco in quattro set, significa uno a parziale, impressionante. Difficile provare a salire ancora di più. Sono cinque partite, le due semifinali con Milano, e le tre di finale con Conegliano che ci stiamo esprimendo a un livello davvero molto alto».
Anche dal punto di vista individuale? «Il problema è più ampio, direi globale. Sono tre partite, escluso forse il terzo set di gara 2, che iniziamo inseguendo Conegliano e continuiamo a farlo per tutta la partita. Ecco, se proprio dovessi individuare due punti in cui possiamo fare un passettino avanti comincerei dall’approccio, cercando cioè di partire più forte e di subire meno. E poi di togliere qualcosa alla loro ricezione, forzando di più al servizio, e allo stesso tempo di ricevere un po’ meglio. Ma parliamo di inezie, di massimo quattro palloni, che però possono fare la differenza. E discutere di questo, a parole, è facile. Farlo in campo, molto più difficile, visto che la differenza la fa il “competitor”, l’avversario, E giocare contro questa Conegliano è come scalare tutte le volte l’Everest».
Già, una montagna altissima dove non ci sono certezze e contro la quale anche la gestione oculata degli errori può essere una sorta di boomerang... «In verità, una certezza c’è: stiamo dando uno spettacolo di pallavolo davvero molto alto. E noi siamo sempre lì, sempre vicini. Quanto alla gestioni degli errori, paradossalmente in gara 3 abbiamo sbagliato troppo poco al servizio, nel senso che se vogliamo mettere in difficoltà la ricezione e quindi il gioco, l’efficienza in attacco dell’Imoco, lì dobbiamo rischiare qualcosa in più. Poi dipende, magari sbagli poco e sei più incisivo. L’altra certezza è che lotteremo fino alla fine»
Parole che si sposano bene con quelle del collega di Conegliano, Daniele Santarelli: «Prima della finale avevo detto che sarebbe stata una serie lunga e combattuta, non erano parole di circostanza e i fatti mi stanno dando ragione. Scandicci si è dimostrata una squadra fortissima, veniva da una semifinale in cui aveva dominato una corazzata come Milano, arrivando per la prima volta alla finale, abbiamo visto subito di che pasta è fatta la squadra toscana. Stiamo vivendo una finale bellissima, c’è spettacolo, c’è agonismo, c’è pathos, due squadre che stanno vendendo cara la pelle su ogni pallone per provare a conquistare lo scudetto. Penso che il pubblico della pallavolo si stia divertendo, eccome. Non credo che in gara 4 potrà cambiare molto rispetto alle prime tre, l’unica cosa che posso chiedere alle mie ragazze è di essere più ciniche, loro non sbagliano quasi mai e anche noi dobbiamo commettere meno errori ed essere spietati quando abbiamo l’occasione».