Moglie picchiata e segregata Lei scappa e lo denuncia
La donna subiva violenze spesso davanti al figlio di sette mesi
PIEVE SANTO STEFANO
Picchiata selvaggiamente e più volte, spesso anche davanti al figlio di appena sette mesi: poi, minacciata e segregata in una stanza del piccolo appartamento per impedirle di andare dai carabinieri a denunciare il fatto. Una vera e propria storia di violenza tra le mura domestiche che ha interessato il piccolo Comune di Pieve Santo Stefano: i carabinieri della locale Stazione, insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sansepolcro, hanno denunciato il marito, un 46enne marocchino con la pesante accusa di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della moglie, una 27enne. Un vero e proprio marito aguzzino: così è stato definito. Lui, dipendente in regola in una nota azienda del territorio, lei costretta a rimanere in casa. Una svolta che è arrivata solamente alcune settimane fa, quando la giovane donna è riuscita a scappare dall'appartamento raggiungendo il pronto soccorso dell'ospedale di Sansepolcro. I medici hanno subito prestato le prime cure, tanto da avergli diagnosticato ferite guaribili comunque in circa quindici giorni. Una sorta di rituale che si ripeteva con una certa frequenza all'interno delle mura domestiche di Pieve Santo Stefano, addirittura iniziato lo scorso mese di novembre. Stando al racconto della donna, che ha parlato a lungo con i militari per ricostruire la vicenda, il marito 46enne marocchino l'avrebbe in questi lunghi mesi aggredita, picchiata e pure minacciata se avesse raccontato qualcosa. Accecato dalla gelosia, costretta a rimanere in casa e uscire solamente in sua presenza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata una ventina di giorni fa, al termine dell'ennesima lite e delle percosse subite per futili motivi. Approfittando di un attimo di disattenzione del marito, è scappata raggiungendo il nosocomio biturgense. Sono stati i medici del pronto soccorso, poi, ad avvertire subito i carabinieri della Compagnia di Sansepolcro i quali sono giunti sul posto avviando allo stesso tempo una minuziosa attività d'indagine. A conclusione di accertamenti, nei giorni scorsi i militari in forza alla caserma di via del Prucino, insieme ai colleghi della Stazione di Pieve Santo Stefano, hanno provveduto a denunciare il 46enne marocchino proprio mentre era all'interno dell'abitazione. La cosa ancora più grave è che le percosse, minacce e tutte le azioni di violenza venivano fatte spesso anche alla presenza del proprio figlio di appena sette mesi. Proprio per questo motivo i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sansepolcro hanno immediatamente attivato la procedura per l'accoglienza in emergenza, sia della madre 27enne che dei figlio. L'ennesimo caso di violenza tra le mura domestiche che ha lasciato con l'amaro in bocca la tranquilla popolazione di Pieve.
L’uomo, un 46enne marocchino dipendente in un’azienda tiberina, la donna una 26enne da mesi oggetto dei maltrattamenti