I Dunk al Karemaski E domani Trash Party
Ultimi appuntamenti della stagione, stasera a Olmo il super gruppo con Ettore e Marco Giuradei, Carmelo Pipitone e Luca Ferrari
AREZZO
Ultimi appuntamenti della stagione 2017/18 del Karemaski, ma l'anno del decennale ha ancora molto da dare al suo pubblico. Stasera, arriva ad Olmo il super-gruppo Dunk: che unisce Ettore Giuradei (voce, chitarra), Marco Giuradei (tastiere, synth, cori), Carmelo Pipitone dei Marta sui Tubi (O.R.K. - chitarre) e Luca Ferrari dei Verdena (alla batteria). Una band nata quasi per caso, grazie alla collaborazione dei fratelli Giuradei con Luca Ferrari, in occasione del decennale di uno storico locale bresciano, la Latteria Molloy. Era l'aprile dello scorso anno: l'esperimento ebbe un grande successo, ma i tre sentono che ai pezzi manca qualcosa. Ettore, fan dei Marta sui Tubi, contatta quindi il chitarrista Carmelo Pipitone. Da quel momento: sala prove, nuovi pezzi, un disco e il tour che passerà dal Karemaski questa settimana. Con loro, in apertura, i Monkey Onecanobey: un duo, il cui nome prende spunto dal leggendario personaggio di Star Wars (Obi Wan Kenobi), spinto dal groove della Beatbox e da un sound Rock/pop alla Mouth Machine. Domani, la Santa Domenica di Pasqua, torna il tradizione Trash Party - Easter Edition: torna la serata più scorretta, sconnessa e scontrosa di tutto il contado aretino. La Valdichiana (o Wildchiana) incontrerà il profondo sud americano, in un tripudio di salopette, cappellacci di paglia e segni della canotta sulla pelle bruciata dal sole. E come tradizione vuole, sul palco, oltre ai soliti equivoci personaggi del party aretino, anche gli amici di trash per antonomasia, i parenti romani, i gemelli monozigoti dello staff aretino i Borghetta Stile, i veri signori del sound anni '90. Dress code: la famiglia tradizionale®, le mondine di pratantico, doppiette facili, Cotton Eye Joe, Linea Verde, Pacciani. Oltre a loro, Giancane, svariati dischi col Muro del Canto, due da solista, sarà proprio per presentare il suo ultimo lavoro "Ansia e Disagio", un disco che scorre piacevolmente, con tutti gli ingredienti giusti per qualificarlo come uno degli album di culto dello scorso 2017.
Ultimo appuntamento live del 2018, sarà il 7 di aprile, con Willie Peyote, al secolo Guglielmo Bruno, torinese classe 1985: irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili. Sindrome di Tôret è il titolo del suo nuovo concept album, uscito il 6 ottobre per l'etichetta 451 con distribuzione Artist First. L'intero disco affronta il tema della libertà d'espressione e dei limiti della stessa, in un'epoca in cui la comunicazione è cambiata profondamente a causa della tecnologia. A chiudere ufficialmente la stagione, il prossimo 12 maggio, l'ultimo appuntamento col Trash Party di chiusura. Stay tuned.
Domani Valdichiana e sud americano a stretto contatto