Con lui chissà se l’arezzo se La Cava
L’imprenditore: “Insieme a me una grossa azienda che entra anche come sponsor”
La Cava e Pieroni L’imprenditore romano-perugino Giorgio La Cava e l’ex diggì amaranto Ermanno Pieroni: ecco l’offerta
L’immobiliarista romano-perugino La Cava svela le mosse in vista dell’asta di aprile: “I crediti dovrebbero andare a chi prende la società”
AREZZO - Giorgio La Cava esulta per la vittoria a Piacenza. Dice che è “un piccolo grande passo” e che ora “è arrivato il momento di darci sotto con le altre”. Dice anche che “martedì con il Livorno sarà dura” e che lui sarà in tribuna. Non da solo. Insieme ad Ermanno Pieroni, probabilmente ci saranno anche quegli imprenditori che in questi giorni sono al lavoro per presentare l’offerta per l’asta di aprile.
Ma chi sono?
“Sono imprenditori che hanno voglia di investire in una piazza come Arezzo”.
Sono quelli che hanno versato i 372mila euro di marzo?
“No. Insieme a me ci sono imprenditori che rappresentano una azienda che ha intenzione di fare una grossa sponsorizzazione e anche di entrare nell’arezzo”.
Non aretina.
“No”.
E gli imprenditori aretini?
“Con Arezzo ho avuto un ottimo rapporto. E ce lo abbiamo tuttora. Però io mi sto muovendo con chi è stato con me fin dall’inizio. Poi magari con noi ci saranno anche gli aretini”.
Parliamo dell’offerta. I curatori hanno dichiarato che ci vogliono due fideiussioni.
“Penso che non possiamo entrare e mettere due fideiussioni. Non è giusto soprattutto mettere i soldi che sono di Ferretti”.
Cioè si spieghi meglio.
“Non c’è niente da capire o da spiegare. Le nostre condizioni sono queste. Non possiamo mettere 350mila euro nel calderone, perché i soldi di Ferretti, cioè la fideiussione di Ferretti rischia di non arrivare per la fine di giugno e perché deve pagare il nuovo proprietario?”. Però la società non può avere debiti sportivi.
“Ma non è giusto che sia così. A giorni poi dovremo sapere con precisione quanti soldi la Lega deve all’arezzo. Domanda: quei soldi resteranno per la curatela, oppure andranno nelle casse di chi compra l’arezzo?”.
E’ un rischio comprare l’arezzo prima della fine del campionato?
“E’ un rischio calcolato. Perché quando ci sarà l’asta sapremo più o meno dove è l’arezzo. E quindi potremo prendere una società in Lega Pro, oppure in serie D, oppure che se la deve giocare ai play out”.
Pensa all’idea che ci possa essere qualcun altro che fa l’offerta per l’arezzo?
“Se ci fosse e facesse un’offerta importante e migliore della nostra, allora gli stringerei la mano. Non possiamo fare altro”.
Comunque voi farete l’offerta?
“Certo che la presentiamo, però queste sono le nostre condizioni. Non possiamo mettere i soldi su un debito che non è nostro. La fideiussione è di Ferretti, i debiti sono di Ferretti. Non ci sembra normale dovere ripianare noi o chi entrerà in società. Così come non ci sembra giusto che i crediti che ci sono con la Lega finiscano nell’esercizio provvisorio”.
Ha messo altri soldi dopo che è iniziato l’esercizio provvisorio?
“No. Dopo i centomila euro delle quali avete la ricevuta, non ho messo altri soldi”.
Pensa che lo prenderà lei l’arezzo?
“Noi faremo la nostra offerta, poi vedremo quello che decideranno i curatori. L’importante è salvare la serie C. E la squadra a Piacenza ha dato un bel segnale”.